lunedì 14 aprile 2008

5 - Finalmente un incontro...


Il mattino seguente nulla era cambiato, una pioggerellina insistente continuava a cadere, creando un velo opaco su tutte le cose, persino Tenebra Oscura sempre focoso e desideroso di muoversi se ne stava poco lontano da Anemoee a testa bassa sconsolato.

Ehy… bellezza… coma va??!”

Quando sentì la voce della amazzone, il cavallo alzò la testa di scatto e si avvicinò al suo rifugio, la annusò lievemente, sbuffando dal naso, sembrava quasi chiederle di tornare a casa.

“Lo so, non ti piace molto questo posto, ma ormai questa è casa nostra, e poi se della gente vive anche in queste terre, ci sarà pure qualcosa di buono e bello, no?? Che ne dici di andare a scoprirlo??”

Uscì dal suo rifugio, lo sellò, dopo aver cancellato le tracce del suo passaggio montò nuovamente in groppa e partì in cerca di una fortuna migliore rispetto ai giorni precedenti, chissà forse tre era il suo numero fortunato.

Riprese la strada del giorno prima, che pareva puntasse ancora verso nord, nonostante fosse ormai era poco più di un sentiero che si inerpicava sul fianco della collina, questo ad Anemoee parve una buona cosa, perché se arriva sulla cima, avrebbe potuto spaziare con lo sguardo nei dintorni e capire dove si trovava, quale sarebbe stata la direzione migliore da prendere e magari incappare in un qualche altro viaggiatore.

Una volta in cima alla collina, Anemoee si rese conto che il sentiero da lei scelto proseguiva lungo la cresta collinare e che proseguiva diretto verso nord, da lì inoltre riusci a vedere la reale bellezza di quella terra, che al momento le pareva così inospitale, la immaginava vista in una giornata di sole e tutto quel susseguirsi di colli e vallate, ricoperte di foreste che si alternavano a distese di erba dovevano essere un vero spettacolo, anche se ora sotto la pioggia davano più l’idea di un mare in burrasca.

In quel momento sentì Tenebra fremere e sbuffare, era un segnale molto chiaro per lei, lo stallone nero aveva sentito l’avvicinarsi di altri cavalli, era dunque lecito pensare che finalmente la sua fortuna fosse girata, si allungò sul suo collo e gli posò una mano sulla fronte sicura che se non lo avesse calmato si sarebbe messo a nitrire.

Lo osservò, quindi, per capire da che parte li sentisse arrivare e lo vide guardare verso destra in fondo alla vallata, sembrava che l’eventuale o eventuali visitatori venissero da est.

Anemoee si nascose dietro alcuni cespugli per celarsi alla vista degli eventuali viaggiatori nella pista sotto di lei, smontò da cavallo e lo fece allontanare di qualche passo, visto che la sua grossa massa nera faticava a venir nascosta dal cespuglio, rimase quindi in attesa.

Attese parecchio tempo prima che vedesse qualcosa muoversi, alla fine dal fitto della foresta dove spariva la strada vide uscire un gruppo di cavalieri, erano otto, in fila due a due, da lì non riusciva a capire a che razza appartenessero, Elfi o forse Uomini, erano anche loro completamente avvolti in mantelli, di colore verde, per riparasi dalla pioggia , ma si vedeva che erano alti e robusti.

Una cosa la poteva capire chiaramente anche da lì: quella era una scorta per una o due persone importanti. Nulla che li distinguesse nei vestiti o nei vessilli o nei cavalli, ma quello che era evidente agli occhi di Anemoee era il portamento dei due cavalieri che stavano in seconda fila, l’aura di forza e sicurezza che si denotava dal loro modo di andare a cavallo anche con quel tempo ignobile, mentre gli altri cavalieri nonostante fosse chiaro che dovevano essere degli ottimi guerrieri sembravano cedere un po' alla malinconia di quel mal tempo.

L'idea di scendere e chiedere cibo o vestiti asciutti , non le passò nemmeno per l'anticamera del cervello, non tanto per orgoglio, ma più per prudenza che la portava a cerca di sfruttare la situazione che le si era presentata in maniera meno ortodossa di quello che avrebbero voluto le buone maniere, immaginando come avrebbero ragionato le guardie di scorta.

Lei stessa, se avesse accompagnato qualcuno di importante e se avesse trovato qualcosa o qualcuno di strano, sarebbe state la prima a controllare di cosa si trattava senza togliere altre difese, ora si rendeva conto dello sbaglio che avrebbe commesso, dal momento che si trovava dall’altra parte a studiare un agguato. Di certo Anemoee non puntava a fare del male a quegli uomini, voleva solo attirarne qualcuno lontano per potersi appropriare dei suoi vestiti e della sua borraccia…e magari anche del cibo, se ne aveva.

Era infreddolita fin nelle ossa, da tre giorni non toccava cibo, e questo faceva si che anche il suo umore non fosse dei migliori, se quegli uomini avessero abboccato alla sua trappola, era meglio che non opponessero troppa resistenza.

Pensò un attimo a quale tattica scegliere per attirarli sulla colline, giunse alla soluzione più semplice, visto che lassù era piuttosto visibile, intuì che era sufficiente farsi notare, mentre lei osserva loro.

Richiamò Tenebra, montò nuovamente in sella, fece qualche passo lungo il sentiero trovandosi in piena vista, sapendo bene, che il suo mantello nero insieme al suo cavallo nero, non erano proprio del colore giusto per mimetizzarsi di giorno, anche in una giornata grigia come quella, era convinta quindi che non avrebbero impiegato molto ad individuarla.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piacciono gli eroi "cattivi", che non giocano a fare i paladini ma a seconda delle situazioni non esitano a fare scelte "discutibili".

Vai Anemoee!

Sean MacMalcom ha detto...

Ammetto che rileggerlo dopo un po' di tempo è come leggerlo per la prima volta! :D

Bello! Non riesco proprio a ricordarmi cosa attenderà ora Anemoee... e non vado a sbirciare nel testo completo per non rovinarmi la sorpresa! :D

Anemoee ha detto...

ehm... qui non c'è la facciana che arrossisce??? grazie mille per i complimenti!! ^__^ spero che con il proseguo della storia posso continuare a piacervi!!
PS:Sean ho fatto qualche piccola correzione rispetto alla tua versione, ma robetta di poco conto!! ^__-