lunedì 8 settembre 2008

57 - Un nuovo piano!

Furono attimi lunghi come anni, quelli in cui la vita di Anemoee rimase sospesa, poi con uno scatto improvviso ella si rialzò a sedere, prima di crollare a carponi sul pavimento della stanza, tossendo con i polmoni in cerca di aria, aveva visto tante volte la morte in faccia nella sua vita, ma mai da così vicino, il dolore, l'orrore, la perdita, provate da Éowyn nel volo vero la fine, erano ancora ben stampate nella mente dell'amazzone.
Non sentì nemmeno bussare alla porta, non vide entrare Faramir, che vedendola così le si precipitò accanto.
"Anemoee! Anemoee che cosa ti succede?" chiese preoccupato, dal volto cereo e sudato dell'amazzone e la faticosità con cui respirava, le si avvicinò aiutandola a rialzarsi da terra e a stendersi sul letto, la guardava senza sapere cosa fare per aiutarla.
"Sto... sto bene.. credo..." riuscì alla fine a dire Anemoee, incespicando sulle parole, "Ora so esattamente cosa è successo a tua moglie!" aggiunse quando riuscì a riprendere un respiro regolare.
Faramir leggermente tranquillizzato sulla salute della donna, valutò attentamente quanto detto da essa.
"Lo hai visto? Hai visto che le è accaduto per questo sei stata male?"
"Più o meno, lei me lo ha fatto vivere, dall'inizio alla fine." disse, si alzò quindi dal letto, iniziando a muoversi per la stanza cercando di riprendersi il più velocemente possibile.
"Sai chi è stato allora?" chiese Faramir, guardandola con la speranza negli occhi.
"Non sei passato da Rotgar vero?" chiese Anemoee felice che non avesse dovuto verificare per chi era la lealtà dell'uomo di Gondor che aveva messo a guardia del prigioniero.
"No, perchè? Avrei dovuto?" l'uomo la guardò ora quasi con fare sospettoso e dopo un attimo aggiunse, "Lo hai già preso!" non era una domanda, ma un'affermazione sicura, si rigirò immediatamente su se stesso, avviandosi verso la porta, ma Anemoee, anche se ancora un po' annebbiata dall'esperienza appena vissuta, fu più veloce e si frammise fra lui e l'uscita.
"Ora Faramir è il momento di ragionare con la mente, e non con il cuore." gli disse appoggiandogli una mano sul petto.
"Lasciami passare!" intimò egli.
"No!" fu la risposta di Anemoee, "Prima dobbiamo parlare, io ho rischiato la vita e peggio ancora la pazzia, per arrivare a capo di questa situazione, ora tu mi ascolterai e sentirai quanto ho in mente, questo me lo devi!"
La risposta di Faramir si fece attendere al lungo, stava valutando la donna che aveva di fronte, ne conosceva già la forza, la leatà e l'onore, sapeva che quanto aveva da dirgli non gli sarebbe piaciuto; per niente, ma sapeva anche che qualunque cosa ella facesse o avesse in mente di fare, lo avrebbe fatto pensando alle ripercussione che ciò avrebbe potuto avere sulla guerra che si prospettava alle porte.
Strinse i pugni, tirò un profondo respiro e andò quindi a sedersi sul letto.
"Ti ascolto..." disse solo.
"Bene!" Anemoee non se lo fece ripetere due volte andò a sedersi di fronte sul pavimento e iniziò a spiegare il suo piano.
Quando ella ebbe terminato di parlare la risposta di Faramir non si fece attendere a lungo questa volta.
"NO!" disse scuotendo energicamente la testa."Non mi piace!"
"Questo lo sapevo già ancora prima di dirtelo, ma ti prometto che egli pagherà per ciò..."
"Non è solo per quello!!" la interruppe lui, "E' troppo pericoloso... per te!"
"Pensaci, è l'unico modo per scoprire qualcosa... " insistette Anemoee.
"Ci sto pensando... e più ci penso più la cosa non mi piace!!" disse risoluto Faramir, "Non permetterò che tu faccia una pazzia del genere... non da sola almeno!"
"E chi pensi che verrebbe con me??" chiese guardandolo quasi implorante, sapeva che quello che proponeva era una cosa pericolosa, al limite del possibile, ma le sembra anche sensato tentare comunque, l'unico modo per avvicinarsi al nemico e carpirne i segreti e i movimenti.
"Io verrò con te!" disse deciso lui alzandosi dal letto, "O così, " interruppe sul nascere le proteste di Anemoee, "O non ti sosterrò!"
Anemoee sapeva bene di avere bisogno di avere il suo sostegno, sia con Aragorn, sia nella prova che l'attendeva da li a qualche minuto.
"E sia, andremo insieme! Ma non potremo portare nessun altro!"

giovedì 4 settembre 2008

56- E' un po' come morire!

Alla fine, Anemoee e i suoi uomini, trovarono ciò che cercavano in uno dei cortili, ella riconobbe il viso dell'uomo che martellava i ricordi si Éowyn mentre egli parlava con alcuni contadini, a vederlo così le parve innuquo, ma ebbe la certezza che era lui, quando un'altro grido, questa volta di angoscia le lacerò nuovamente la mente.
"La vuoi smettere di gridarmi nella testa!" disse piano per non farsi sentire dagli uomini che l'accompagnavano, sapeva che quell'aspetto della situazione poteva farla passare per qualcuno con qualcosa che non andava propriamente nella giusta direzione.
"E' lui!" parlò nuovamente Éowyn, questa volta più piano.
"Lo avevo capito!" mugugnò Anemoee, poi a voce più alta, ma sempre trattenuta, "Rotgar, è lui quello alto e magro! Sai chi è?"
"Mia Signora ne è sicura?" chiese Rotgar guardando l'uomo che ora dava loro le spalle.
"Sì, ne sono più che certa, allora sai chi è?" chiese con un tono che non ammetteva altre risposte che non fossero quelle alla sua domanda.
"Sì, lo conosco, è Bartnel, qui è secondo solo a Sire Faramir, colui che ne fa le veci quando egli manca da Emyn Arnen." disse greve Rotgar.
"Questa non è affatto una buona notizia." disse Anemoee, "Procediamo come concordato, io vi raggiungerò alle celle, più tardi."
"Sì Mia Signora!" dissero all'unisono Rotgar e Sarin.
"Un'ultima cosa, se Sire Faramir dovesse presentarsi alle celle, quando io non sarò ancora arrivata, mandatelo da me, gli devo spiegare alcune cose prima che possa incontrare quell'uomo!"
I due uomini annuirono quindi si avviarono verso Bartnel, Anemoee dal canto suo si esclissò
Arrivata nella sua stanza Anemoee si sedette sul letto, preparandosi ad una nuova chiacchierata
"Ora con calma, vuoi dirmi esattamente come è andata sulla torre?" chiese a voce normale, non riusciva a capire se Éowyn fosse ancora furiosa, ma il fatto che finalmente avessero trovato il colpevole di ciò che le era accaduto poteva averla calmata, di certo non lo avrebbe fatto l'idea che stava germogliando nella sua testa, per usare l'uomo a suo favore.
Nessuna risposta provenne dall'ospite.
"Sì, lo ammetto mi piace Faramir, prima di conoscerlo non sapevo nemmeno cosa volesse dire farsi piacere un uomo. Mi dispiace che questo di faccia stare male, ma Éowyn, tu sei morta, non poi tenere Faramir ancora legato a te, si sente in colpa per quanto ti è capitato, perchè non ti ha protetto come avrebbe dovuto, ora poi che ha quasi la certezza che sei stata uccisa, si sente ancora peggio! Lui ti ama ancora, anche se non sei più con lui, ti amerà sempre, io non potrò prendere il tuo posto. MAI! Perchè tu sei stata la prima, niente e nessuno potrà prendere il tuo posto! Ma ora tu mi devi aiutare a inchiodare quell'uomo!"
Ad un certo punto senza una risposta si ritrovò a vedere gli scalini della torre, che aveva percorso poco prima con le sue gambe, mentre sotto le mani sentiva ancora il copriletto su cui era seduta, strinse forte le mani tanto che le nocche le divennero bianche, ma la visione non si allontanò, gli scalini volavano sotto di come se stesse correndo a perdifiato su per la salita. Alla fine arrivò alla porta e la spalancò e lo vide, l'uomo che le avevano indicato come Bartnel e le stava davanti sorridendo.
"NO...." cercò di dire Anemoee, ma la visione prosegui come se lei fosse uscita dall'antro delle scale.
"Mia Signora Éowyn, venite a vedere Sire Faramir che torna da voi!!" disse l'uomo con fare, che Anemoee, non poté definire tra se, sospetto e viscido al tempo stesso.
Ora capiva anche cosa stava accadendo, Éowyn aveva deciso di non raccontargli quanto accaduto, ma di farglielo rivivere direttamente nei suoi ricordi.
"Ditemi Bartnel, sta finalmente tornando?" chiese la donna, con voce speranzosa.
"Sì Mia Signora!" disse servilmente l'uomo, "Guardate voi stessa là verso la piana che ci separa da Minas Tirish, quello è Sire Faramir con la sua scorta"
Éowyn doveva essersi appoggiata al parapetto della torre, perchè Anemoee ora poteva vedere tutta la piana, fino alle bianche torri, ma non vide traccia di cavalieri.
"Dove Bartnel? Io non vedo nulla!" chiese voltandosi verso l'uomo, che si ritrovò molto vicino, "Che fate Bartnel?" chiese ora Éowyn, preoccupata, ma nulla la poteva preparare a quanto sarebbe accaduto, nulla perchè Sire Faramir, suo marito e grande conoscitore di uomini e dei loro caratteri, si fidava di Bartnel.
"Mi dispiace, che la nuova guerra debba incominciare proprio da te bella Éowyn." disse l'uomo passandole due dita sulla guancia.
"Bartnel che vi prende?" chiese Éowyn cercando si scostarsi da lui, ma egli non le diede modo di farlo, l'afferrò con le mani per la vita e la sollevò da terra come se non pesasse nulla, in pochi attimi, Éowyn si ritrovò sospesa nel vuoto, in un ultimo disperato tentativo si aggrappò con tutte le sue forze alle spalle dell'uomo affondando le unghie della mano destra nella spalla sinistra dell'uomo, fino a farne uscire il sangue.
Bartnel era alto e magro, ma era decisamente più forte della donna, si liberò della prese in un attimo, anche se questa lascio tre lunghi graffi.
"Addio mia bella Signora!" e la lasciò cadere nel vuoto, senza sporgersi più del necessario, per non farsi scorgersi dal basso.
Éowyn precipitò verso terra, e Anemoee con lei, che seduta sul letto vide la terra avvicinarsi velocemente verso di lei, cercò di sganciarsi dai ricordi di Éowyn, ma don un ultimo respiro si ritrovò a pochi centimetri da terra, mentre il suo corpo reale cadeva immobile sul letto, le mani rilasciarono la presa sul compriletto e lei parve non respirare più.

Comunicazione di servizio

Rieccomi qua, sono di nuovo pronta a proseguire con le avventure di Anemoee, le pubblicazioni non saranno regolari, perchè per me questo periodo(settembre e ottobre) è abbastanza impegnativo dal punto lavorativo, (leggi vendemmia!!) ma cercherò di fare del mio meglio!! Buona lettura!

lunedì 30 giugno 2008

55 - Alla ricerca del traditore

Uscendo dalla sua stanza, Anemoee vide un paio degli uomini di scorta che li avevano accompagnati fino a lì, che stavano di guardia poco lontano.
"Rogtar, sai dove si trova Sire Faramir?" chiese Anemoee al più vicino.
"E' uscito a cavallo con Berengord e altri tre dei nostri." disse l'uomo.
Bene, pensò Anemoee, era sicuramente meglio se lui non fosse stato nei paraggi quando avrebbe trovato l'uomo, sapeva che Faramir era un uomo ligio al dovere, ma non era sicura di come avrebbe reagito trovandosi davanti all'uomo che aveva ucciso sua moglie, dopo più di un anno di sensi di colpa ora scopriva la realtà, lei di sicuro avrebbe reagito nel modo peggiore.
"Molto bene! Rogtar, Sarin venite con me, abbiamo un uomo da catturare ed imprigionare, lui non si aspetta niente di tutto questo, quindi cerchiamo di non metterlo sull'avviso e forse tutto andrà come previsto."
"Mia Signora posso chiedere chi è quest'uomo?" chiese Sarin, "Conosciamo quasi tutti qui, quanto meno di nome, faremo prima a trovarlo!" Non chiese perchè dovevano trovarlo e catturarlo, non ce n'era bisogno, sapevano esattamente cosa erano venuti a scoprire lì, si fidavano di Anemoee, come se fosse il loro Re in persona, prima perchè il loro Re si era fidata di lei, poi conoscendola e vedendola nella piazza dell'Albero Bianco, avevano scoperto che oltre a essere la sorella del Re, era fatta decisamente della stessa pasta, come non amare una persona del genere?
"Quando lo vedrò te lo indicherò!" si limitò a dire Anemoee, certo andarsene in giro per la residenza a guardare in faccia tutte le persone che incontravano non era proprio la migliore delle strategie, però aveva solo un viso in mente, niente di più, doveva lavorare su quello.
"Voi conoscete questo posto ditemi più o meno come è fatto?"
"Le mura che abbiamo attraversato entrando,circondano tutto il promontorio, dentro in pratica è racchiuso un piccolo villaggio, certo ora molti sono tornati nella campagne, da dove erano fuggiti per via della Guerra, la torre su cui siete saliti è nell'angolo a Nord, dove ci troviamo ora è il corpo centrale, dove c'è la residenza che Sire Faramir condivideva con Dama Éowyn, come vedete ogni porta delle camere da all'esterno non su un corridoio, credo sia stata fatto così per motivi strategici!" disse Rotgar.
"Sì, le varie camere circondando la sala da pranzo, che diventava anche sala delle udienza, e sopra di essa è stata costruita la residenza privata del Signore di Emyn Arnen, degli abbaini portano luce nella sala, ma è comunque molto buia, un grande cortile circonda il corpo principale, oltre ad esso vi sono le case dei servitori, gli alloggi delle guardie e quelli degli abitanti." aggiunse Sarin.
"E' mezzodì inoltrato, direi di controllare prima di tutto la sala, poi da lì passeremo alle camere che la circondano, bussando ad ognuna, quindi al cortile e alle altre abitazioni, seguendo uno schema circolare che ci porterà dall'interno verso l'esterno." disse Anemoee, almeno così la loro ricerca sarebbe stata fatta con un minimo di criterio e non del tutto casuale.
"Cerchiamo di non insospettire nessuno, se lo incontriamo io ve lo indico, voi andate da lui e gli riferirete che Sire Faramir desidera parlagli, poi lo accompagnerete alle celle e lì lo chiuderete dentro, nessuno lo deve avvicinare tranne me, neanche Sire Faramir, mi garantite che eseguirete anche questo ordine?" chiese Anemoee guardandoli dritti negli occhi, prima uno poi l'altro.
"Se questo è il tuo volere Mia Signora, sarà fatto!" disse Rotgar.
"Faremo ciò che desideri Mia Signora!" fu la risposta di Sarin.
"Molto bene, dovete capire che Sire Faramir, potrebbe agire in modo avventato, per una volta, proprio quando meno ne abbiamo bisogno!" i due uomini annuirono seri. "Forza allora fatemi strada."
Il trio perlustrò di buon passo la sala, trovandola però deserta, evidentemente Faramir non aveva dato istruzioni per il pranzo e nessuno lì sapeva che sarebbe rientrato proprio quel giorno, era chiaro inoltre che quando egli non era a Emyn Arnen nessuno utilizzava quella sala, passarono in rassegna le stanze attorno alla sala e le trovarono per la maggior parte vuote, senza comunque trovare il loro uomo.
Ci fu un attimo di esitazione quando Anemoee ad un certo punto barcollò vistosamente e i due uomini di scorta le si avvicinarono incerti.
"Mia Signora tutto bene?" chiese Rotgar preoccupato, anche perchè gli era parso di vederla parlare da sola.
"Sì sì, tutto a posto, solo un lieve capogiro!!" disse Anemoee a denti stretti, in realtà non era stato un capo giro, ma una voce le aveva urlato nella mente qualcosa del tipo "HAI BACIATO MIO MARITO!!!" colta di sorpresa dal fatto che Éowyn riuscisse a urlargli nella mente, le aveva risposto a voce più o meno normale. "Già, ma lui non è più tuo marito!!Tu sei morta!!" la voce dello spirito si era zittita, lasciando Anemoee di nuovo tranquilla, con la speranza che scavando nei suoi ricordi la portasse a trovare cose più importanti del fatto che lei avesse baciato Faramir, che la inducesse a decidere di aiutarla più di quanto fatto fino a quel momento.

giovedì 26 giugno 2008

54 - Prima parliamo poi cerchiamo.

Anemoee non sapeva esattamente cosa stava facendo, ma lo faceva anche usando l'istinto, in pratica lasciò riemergere Éowyn dalle profondità in cui l'aveva relegata, perchè in presenza di Faramir sembrava acquistare una forza che lei faticava a tenere sotto controllo.
"Chi sei?" chiese la voce di Éowyn attraverso le sue labbra, "Perchè mi hai allontanata da mio marito!"
Anemoee non disse che se avesse voluto Éowyn avrebbe potuto scoprire da sola chi era la sua ospite e molto altro.
"Mi chiamo Anemoee, ti ho respinto perchè stavi cercando di impadronirti di qualcosa che non è tuo!" disse dura, ma poi riprese con più dolcezza,"Son venuta qui, perchè ho delle capacità che mi facevano pensare di poter capire cosa ti era successo su quella torre, vuoi aiutarmi a capirlo?"
"Sono stata uccisa!!" disse Éowyn furiosa, "Che altro potrebbe essere successo??"
"Questo lo sappiamo Dama Éowyn," Anemoee preferì non metterla a parte dei dubbi che aveva colto chi le voleva bene, " Quello che non sappiamo è chi è stato!"
"Me ne sono accorta!! Visto che lo vedo ancora circolare liberamente per questa dimora, quando dovrebbe essere incarcerato e condannato a morte!! Ma lo dirò solo a Faramir!!"
"No!" sbottò Anemoee, "Lo dovrai dire a me, perchè non credo che Faramir lascerà in vita quell'uomo abbastanza a lungo perchè lo si possa interrogare!"
"Lo dirò solo a lui!" disse testardamente Éowyn, era indubbio che quella la credeva una buona arma per parlare nuovamente con il marito.
"Troppo tardi!" disse Anemoee, "Pensando a quell'uomo hai ricordato il suo volto, ora non ne conosco il nome, ma conosco il suo viso!"
"Conosci i miei ricordi?" chiese Éowyn sorpresa.
"Più di uno purtroppo!!" disse brusca Anemoee, "Potresti smetterla di pensare a Faramir, ogni volta che non parli??" infatti gli erano arrivate spesso immagini di Faramir, che era sicura provenissero da Éowyn, immagini e ricordi di cui non ne voleva sapere nulla!!
"Ma tu chi sei veramente??" chiese Éowyn.
"Scoprilo da sola!" disse Anemoee alzandosi dal letto, e relegando nuovamente lo spirito di Éowyn, in un cantuccio, certo quel che avrebbe trovato forse non le avrebbe fatto piace, ma ora Anemoee aveva tutte le intenzioni di cercare quell'uomo di farlo incarcerare e non aveva bisogno che lo spirito di Éowyn cercarsi di contrastarla.
Uscendo dalla sua stanza incontrò un paio degli uomini di scorta che li aveva accompagnati da Minas Tirish, che stavano di guardia alla sua porta.
"Rogtar, sai dove si trova Sire Faramir?" chiese al più vicino.
"E' uscito a cavallo con Berengord e altri tre dei nostri." disse l'uomo.
Bene, pensò Anemoee, era sicuramente meglio se lui non fosse stato nei paraggi quando avrebbe trovato l'uomo, sapeva che Faramir era un uomo ligio al dovere, ma non era sicura di come avrebbe reagito trovandosi davanti all'uomo che aveva ucciso sua moglie, dopo più di un anno di sensi di colpa ora scopriva la realtà, lei di sicuro avrebbe reagito nel modo peggiore.
"Molto bene! Rogtar, Sarin venite con me, abbiamo un uomo da catturare ed imprigionare, lui non si aspetta niente di tutto questo, quindi cerchiamo di non metterlo sull'avviso e forse tutto andrà bene."
"Mia Signora posso chiedere chi è quest'uomo?" chiese Sarin, "Conosciamo quasi tutti qui, o almeno di nome, faremo prima a trovarlo!" Non chiese perchè dovevano trovarlo e catturarlo, non ce n'era bisogno, sapevano esattamente cosa erano venuti a scopire lì, si fidavano di Anemoee, come se fosse il loro Re in persona, prima perchè il loro Re si era fidata di lei, poi conoscendola e avendola vista nella piazza dell'Albero Bianco, avevano scoperto che oltre a essere la sorella del Re, era fatta decisamente della stessa pasta, come non amare una persona del genere?
"Quando lo vedrò te lo indicherò!" si limitò a dire Anemoee, certo andarsene in giro per la residenza a guardare in faccia tutte le persone che incontravano non era proprio la migliore delle strategie, però aveva solo un viso in mente, niente di più, doveva lavorare su quello.

mercoledì 25 giugno 2008

53 - Primo incontro.

Il mattino dopo partirono di buon ora, per arrivare a Emyn Arnen occorreva una mezza giornata, con i cavalli tenuti al passo, loro tenevano un trotto sostenuto, sarebbero arrivati entro tre ore, durante il viaggio, Faramir rimase molto sulle sue, incerto se chiedere spiegazioni in più ad Anemoee, su quello che avrebbe fatto una volta alla torre, o lasciarla in quello che sembra essera uno stato di concentrazione in cui si era chiusa da quando avevano lasciato Minas Tirish.
Anemoee in effetti stava cercando di portare alla mente gli insegnamenti di Anear, ma soprattutto le raccomandazioni su come gestire le informazioni che uno spirito poteva dare, anche se non richieste, era anche un po' preoccupata per il genere di queste informazioni, al di là di chi poteva essere il colpevole del suo omicidio, e questo Anemoee era pronta ad affrontarlo Éowyn era stata la moglie di Faramir, Anemoee sperava vivamente di non doversi destreggiare tra i suoi ricordi, a questo probabilmente non era pronta, ma di certo non lo avrebbe detto a Faramir.
Il loro arrivo fu salutato molto calorosamente, il ritorno del Signore di
Emyn Arnen fu accolto con gioia dagli abitanti della zona, mentre Anemoee fu accolta con molta curiosità, soprattuto quando si sparse la voce che era la sorella di Re Elessar, ma Anemoee non volle perdere troppo tempo in saluti o pranzi, chiese a Faramir di portala immediatamente alle torre, voleva capire subito se c'era qualche possibilità di scoprire qualcosa.
Faramir annuì serio, l'arrivo a casa, aveva reso il suo umore più teso, anche se aveva cercato di non darlo troppo a vedere, lasciarono i cavalli alle stalle e fece strada ad Anemoee, la quale ordinò agli uomini della scorta di non seguirli, ma di andare a rifocillarsi e riposare.
Così soli si
incamminarono verso la torre, era un classica torre di avvistamento, con il muro merlato che permetteva di vedere lontano con un certo riparo, Anemoee la guardò un attimo da sotto, e un brivido gelido le corse lungo la schiena, ora sapeva di sicuro che qualcosa avrebbe trovato.
"
Éowyn passava molto tempo lassù, soprattutto durante le mie assenza, diceva sempre che voleva essere lei a dare notizia del mio ritorno." disse Faramir seguendo lo sguardo di Anemoee.
"Indubbiamente si deve godere una bella vista da lassù!" gli rispose
Anemoee muovendosi decisa verso la porta da cui si doveva accedere alle scale di pietra che portavano in cima alla torre, Faramir la seguì con più calma, non così ansioso di raggiungere la vetta.
Anemoee dal canto suo salì le scale in fretta, quasi di corsa, si fermò solo un attimo, prima di aprire la porta che l'avrebbe portata ad uscire all'aperto nel piano di osservazione della torre, tirò un attimo il fiato, guardò giù lungo le scale, Faramir non era molto lontano, quindi spalancò l'uscio con impeto.
Una leggera brezza l'accolse, ma era gelida, come il vento
invernale più freddo, Anemoee rabbrividì nuovamente, sentendo la pelle d'oda formarsi sotto i vestiti e i capelli della nuca rizzarsi, indubbiamente i segnali della presenza di uno spirito c'erano tutti, il tutto era capire se questo spirito era quello di Dama Éowyn, cosa che standosene sulla porta non avrebbe mai scoperto.
Uscì quindi all'aperto, per non concentrarsi troppo sul suo compito, si concesse di guardarsi intorno lungo tutto il perimetro della torre, vedeva chiaramente
Minas Tirish e tutto il territorio che li circondava, ancora una volta rimase sorpresa dalla bellezza di tutto quanto la circondava, sentì la porta aprirsi nuovamente e vide Faramir sulla soglia, ma non sembra intenzionato ad uscire, la guardava in silenzio.
Nel preciso istante in cui incrociò i suoi occhi, sentì qualcosa, un brivido più forte la scosse, sentì un'energia entrare in lei, un'energia vitale, non sua, cercò di parlare con
Faramir, per dirgli qualcosa, ma non vi riuscì e poco dopo si sentì parlare con una voce che non era la propria!!
Qualcosa aveva preso il
sappravvento su di lei! Doveva assolutamente riprendere il controllo di se stessa, relegare lo spirito in un angolo, ma pareva che lo spirito fosse completamente concentrato su Faramir, indubbiamente aveva trovato Éowyn.
"
Faramir... " si sentì dire Anemoee.
Faramir era rimasto ad osservare Anemoee dalla soglia, non sapeva esattamente come comportarsi, doveva starle vicino? Lontano? lei non le aveva detto nulla, si guardarono ancora per un secondo, poi la vide tremare per un attimo, poi fu sicuro di notare un cambiamento in lei, nella postura, nello sguardo, gli parve anche di vedere gli splendidi occhi neri di Anemoee velarsi leggermente, quando poi lei pronunciò il suo nome, lui rimase come pietrificato, la voce uscita dalla bocca di Anemoee non era la sua, ma quella di Éowyn!!
"
Éowyn??" chiese incerto, lui.
"
Faramir... o Faramir?? questa volta mi senti? Mi senti davvero??" il tono era disperato e speranzoso allo stesso tempo, ma l'espressione era rimasta immobile.
"Sì
Éowyn, ti sento..." Faramir mosse un passo verso di lei, anche lei si mosse verso di lui, anche se rigidamente, non c'era niente della grazia di Éowyn, ne dell'elegante forza con cui si muoveva Anemoee.
"Lei... lei mi contrasta!!" disse la voce di
Éowyn, "Non permetterglielo, io devo parlare con te... io voglio tornare da te... non farmi mandare via!"
Faramir si precipitò verso di lei, le posò le mani sulle spalle.
"
Éowyn cosa ti è successo?? Éowyn cosa è successo quassù?"
"Aiutami
Faramir... lei è forte, mi sta cacciando indietro!" la voce di Éowyn ora era disperata.
"
Anemoee aspetta, Anemoee!! Éowyn mi sta parlando aspetta, non combatterla!! Ti prego aspetta!" disse Faramir ora scuotendo leggermente il corpo di Anemoee, ma guardandola dritto negli occhi, si accorse che qualcosa era cambiato nuovamente, gli occhi neri ora erano di nuovo lucenti, e furiosi, Anemoee era tornata padrona del proprio corpo.
"Lasciami andare." disse piano ma decisa a
Faramir, sapeva che lui era sconvolto, ma anche lei era un po' sfasata, la lotta per riprendere il possesso del proprio corpo non era stata semplice, era evidente che la presenza di Faramir dava una forza maggiore allo spirito di Éowyn, non sarebbe dovuto essere così impegnativo, Éowyn era ancora lì con lei, non l'aveva cacciata del tutto, dovevano parlare, ma non con Faramir presente.
Faramir la lasciò immediatamente e le voltò le spalle, Anemoee barcollò leggermente, si sentiva esausta come se avesse corso per chissà quante leghe.
"Stavo parlando con lei... era lei vero??" chiese
Faramir, senza girarsi.
"Sì, direi proprio di sì!" rispose
Anemoee che si era andata ad appoggiarsi al muro, "Avrai un altra possibilità di parlare con lei, ma non ora, ho bisogno di riposo, vorrei andare nella camera dove passerò la notte."
Sentendo la sua voce, effettivamente stanca,
Faramir si girò verso di lei, vedendola appoggiata al muro, il volto cereo sotto l'abbronzatura, gli si fece incontro.
"Scusami..." disse piano, ben sapendo di aver sbagliato in qualche modo nei suoi confronti,"Ti accompagno!" si fece avanti per aiutarla, ma lei scosse la testa.
"Ce la faccio da sola, grazie!" si allontanò da muro e si diresse alla porta, il passo ancora leggermente instabile, ma non si sarebbe fermata ad aspettarlo, a lui non restò altro da fare che seguirla, una volta arrivati in fondo alle scale,
Faramir fece strada ad Anemoee fino alla stanza che l'avrebbe ospitata per i giorni che sarebbero rimasti lì, ma prima che lei entrasse in camera Faramir la fermò.
"
Anemoee, io... mi dispiace! Mi ha colto di sorpresa..." disse Faramir contrito.
"Ha colto di
sorpresa anche me," disse lei, "Ma non ti devi scusare, capisco quello che provi. E come ti ho già detto preparati probabilmente avrai un'altra occasione di parlare con lei!" entrò quindi nella stanza e senza aggiungere altro chiuse la porta. Andò immediatamente verso il letto e vi si sedette sopra a gambe incrociate, era ancora stanca, ma si stava riprendendo velocemente.
"Molto bene, ora possiamo parlare in tranquillità!" disse, ovviamente rivolta a
Éowyn.

martedì 24 giugno 2008

52 - Feste e partenze.

Anemoee entrando nella sua stanza non trovò solo l'abito ma anche una bella tinozza di acqua fumante, pronta per il bagno e Raya, la ragazza che le era stata assegnata proprio quella mattina, per rassettare la sua stanza e a sua disposizione in caso di bisogno.
"Salve Mia Signora, Vi ho fatto preparare il bagno non appena siete stati avvistati dalle mura, spero che l'acqua sia calda la punto giusto!" disse la ragazza con un lieve inchino.
"Grazie, Raya, ora puoi andare, da qui in poi posso fare da sola." disse Anemoee.
"Mia Signora mi permetta di dissentire, ma ho guardato bene il suo abito e dubito che riuscirà ad abbottonare da sola la lunga fila si bottoni che si trova sulla schiena!"
"Bottoni sulla schiena???" chiese Anemoee alzando un sopracciglio.
"Sì, Mia Signora, era un peccato rovinare l'effetto con la chiusura sul davanti, ci sono io per aiutarla." disse con un altro lieve inchino.
"Va bene."acconsentì alla fine Anemoee, iniziando a spogliarsi con la sua normale disinvoltura per poi infilarsi nella tinozza di acqua calda, che la fece emettere un lungo sospiro di piacere, ma pratica come era non rimase molto a godersi il bagno, iniziò quasi subito a lavarsi, per poi saltare fuori, appena pronta.
Raya l'aiutò alla fine a vestirsi, il vestito in realtà si componeva in due pezzi separati, un paio di pantalone aderenti, che le fasciavano le gambe tornite, di un colore giallo, quasi dorato e alti stivali al ginocchio di morbida pelle ricamati, mentre l'abito vero e proprio era una veste blu, accollata, ma che lasciava le spalle e le braccia, scoperte, e arrivava poco sotto le ginocchia, lateralmente era aperto da entrambi i lati, e fermato con una cintura preziosa in vita, l'effetto finale era decisamente piacevole.
Per concludere il tutto Raya, le acconciò i capelli, intrecciando le ciocche di capelli neri con fili di Mitrhil.
Avevano appena terminato quando sentirono bussare alla porta, era Faramir, mise la testa dentro quando ottenne il permesso di entrare, e iniziò a parlare.
"Anemoee se sei pronta ti accompagno..." ma non finì la frase, rimase a bocca aperta a fissare la donna che si trovava di fronte.
Anemoee gli si avvicinò, posandogli due dita sotto il mento e gli chiuse la bocca.
"Se rimani così ti si riempirà di mosche!" disse poi avviandosi alla porta, "Forza andiamo?" chiese girandosi nuovamente verso Faramir.
Faramir scosse la testa, vestita così sembrava una Principessa, ma era pur sempre Anemoee, pratica e spiccia, Guerriera di Gondor.
La serata fu fastosa e gioiosa, il popolo di Gondor si strinse attorno ai suoi regnanti con gioia e amore, Anemoee fu accolta con tanto calore, da stupire ancora una volta l'Amazzone, era sopresa e commossa, da tutto ciò, guardava spesso nella direzione di Faramir che le era stato accanto tutta la sera, come per cercare una spiegazione, ma lui si limitava a sorriderle e a stringersi nella spalle.

Passarono poi un paio di giorni di relativa tranquillità, in cui Anemoee iniziò a conoscere meglio la sua città e gli abitanti, assistette alle sedute di corte, dove chiunque poteva chiedere consiglio o giustizia a Re Elessar, alla fine del secondo giorno, decise lei stessa di chiedere un consiglio a Aragorn anche se in privato.
Chiese, privatamente, a suo fratello il permesso di poter accompagnare Faramir a Emyn Arnen, visto che lui pareva essere incerto o meglio temporeggiare sulla cosa, forse preoccupato per l'eventuale pericolo che poteva correre Anemoee.
"Aragorn, è ora che io vada là, non possiamo rimandare oltre, ormai sono guarita, quindi non c'è nulla che mi impedisca di andare, a parte Faramir che sembra aver cambiato idea! Quando gli accenno la cosa cambia discorso." disse Anemoee.
"Un po' lo capisco sorellina, da quello che tu stessa mi hai spiegato la cosa non è priva di pericoli."
"Mio Signore," il tono di Anemoee questa volta era più duro, "Ci stiamo preparato ad una nuova guerra, io sono un Guerriero e non ho nessuna intenzione di starmene rinchiusa qui a guardare altri che la combattono! Hai visto il mio valore in battaglia, credi veramente sia saggio rinchiudermi in una cella? Perchè sarebbe l'unico modo per trattenermi???"
Aragorn rimase a lungo in silenzio, osservando la sorella.
"Lo so che hai ragione Anemoee, lo so bene, ma tu sei mia sorella e il mio cuore trema al pensiero di metterti in pericolo."
"Non hai forse fatto combattere al tuo fianco Uomini che ami come fratelli??" Anemoee posò un chiaro accento sulla parola uomini.
"Sì, dici il vero!" ammise con riluttanza Aragorn.
"Dobbiamo scoprire assolutamente cosa è successo a Dama Éowyn, è di vitale importanza capire, se veramente c'è una spia del nemico a un così alto livello, non possiamo permetterci di non sapere, e se fossero già anche a qui??!" Anemoee sapeva che quel tasto avrebbe fatto decidere Aragorn.
"Va bene, Anemoee, Guerriero di Gondor, fai ciò che devi! Va a Emyn Arnen, accompagnata da Faramir e da altri dieci guerrieri, sai bene che non si sa ancora nulla di Terenan, ma confido nel fatto che sia stata assai zelante nel suo dovere e abbia accompagnato Elianor ben al di là dei nostri confini, se così fosse sarebbe spiegato la sua assenza da tanti giorni."
"Farò ciò che desideri Mio Signore!" disse Anemoee, questa volta in tono deferente.
"Sì certo, quando quel che io desidero coincide con ciò che desideri tu!" disse Aragorn con un tono tra il severo e l'accondiscendente.
"Solo quando so che quel che desidero è giusto e necessario Mio Signore!" questa volta Anemoee angiunse un lieve inchino.
"Ed immagino che ciò avvenga sempre vero?" Aragorn ora faticava a trattenere un sorriso.
"No Mio Signore, non sempre, solo il più delle volte!!" ribatté nuovamente Anemoee, questa volta sorridendo lei stessa.
"Vai a organizzare tutto per la tua partenza di domani mattina, prima che cambi idea e ti chiuda in quella cella!! Immagino che tu riservassi questo tono anche alla Regina Anurame, dovrò chiederle come faceva a farti fare ciò che lei desiderava!!"
"Ehm... forse è meglio di no... lei mi chiuse veramente in una cella qualche tempo fa, minacciando di buttare via la chiave!!" disse Anemoee con fare pensieroso, detto questo fece un lieve accenno con la testa e si ritirò, andando in cerca di Faramir per comunicargli la notizia e per organizzare il tutto.

domenica 22 giugno 2008

51 - Finalmente fuori!!

Quando arrivò il giorno che Anemoee fu lasciata libera di uscire dalla Case di Guarigione, per prima cosa si diresse alle stalle, nessuno dei suoi amici ne rimase sorpreso e nessuno si mise sulla sua strada, sicuro che sarebbe stato spostato senza tanti complimenti, gli abitanti della città le lasciavano spazio, facendo un lieve inchino, salutandola.
"Ben alzata Principessa!" o "Bentornata a casa, Principessa!"
Anemoee da prima sorpresa, che tutti la salutassero, alla fine iniziò a rispondere con un sorriso a tutti e a contraccambiare.
Faramir che l'aveva vista passare le andò dietro con più calma, aveva parlato con Aragorn il giorno prima e sapevano entrambi che Anemoee sarebbe voluta uscire con Tenebra, si erano quindi accordati che Faramir insieme ad altri dieci guerrieri l'avrebbero accompagna.
Purtroppo non erano ancora arrivate notizie da Terenan, che aveva accompagnato Elianor fuori dalle terre di Gondor e Aragorn non si sentiva tranquillo a lasciar girare Anemoee da sola.
Quando Faramir la raggiunse alle stalle, Tenebra era già sellato.
"Buongiorno, " disse Faramir rivolto alla donna. " Quanta fretta!"
"Buongiorno a te!" gli sorrise Anemoee felice di vederlo, " Tenebra ha assoluto bisogno di muoversi! Arald, lo stalliere mi ha detto che negli ultimi giorni stava diventando piuttosto nervoso!"
"Accetteresti compagnia?" chiese Faramir facendo un cenno ad Arald, che andò immediatamente a sellargli il cavallo.
Anemoee lo guardò seria, Faramir sembrava piuttosto sicuro che lei avrebbe accettato la sua compagnia.
"Non so perchè, ma credo di non avere molta scelta, o sbaglio?" chiese lei alzando un sopracciglio.
"In effetti, non hai molta scelta in merito!" disse lui sorridendo e proprio in quel momento arrivarono altri dieci guerrieri a cavallo, non in armatura, ma comunque tutti armati di spada e archi, "La sua scorta Principessa!" aggiunse Faramir, ancora sorridendo.
Anemoee passò lo sguardo da lui, agli uomini, poi di nuovo a lui.
"Sarà sempre così?" chiese alla fine.
"Solo fino a quando deciderai di precipitarti fuori dalle mura della città a cavallo da sola, o fino a quando Terenan non tornerà dandoci notizie di Elianor!"
"Non sono ancora tornati?" chiese allora Anemoee sorpresa, Faramir si limitò a scuotere la testa, lo sguardo di Anemoee si rabbuiò leggermente, sperava che Elianor non ne avesse combinata una delle sue.
"Lo sai vero che la vostra presenza contro una freccia tirata da lontano non servirà a nulla?" Anemoee continuava a guardarlo seria.
"Lo so, ma a quella so che ci sai stara attenta da sola," disse sorridendo, "almeno il più delle volte!" aggiunse, ovviamente alludendo alla freccia che l'aveva colpita di striscio, proprio quando era uscita dalle mura della città da sola.
Anemoee rimase in silenzio, fino a quando Arald porto il cavallo di Faramir.
"Allora, visto che sarai la mia guardia, potresti farmi anche da guida, e farmi vedere qualcosa nei dintorni!" disse alla fine, rassegnata a dove uscire scortata, sapeva bene che Faramir era appoggiato da suo fratello, quindi non poteva dire nulla al riguardo, salutò ognuno dei dieci uomini di scorta chiedendone loro il nome, quindi si avviarono fuori dalle mura.
Passarono fuori tutta la mattinata e buon parte del pomeriggio, mangiando formaggio e carne secca, che Faramir aveva provveduto a portarsi dietro, ben sapendo già che giro le avrebbe fatto fare, voleva che Anemoee iniziasse a conoscere la sua terra e voleva essere lui a presentargliela, visto che la conosceva così bene.
Durante il giro Anemoee non potè esimersi dal chiederli dove si trovava Emyn Arnen, il luogo in cui aveva dimorato con la moglie, Anemoee sapeva che toccava ancora una ferita aperta, ma voleva iniziare fin da ora ad avere il maggior numero di informazioni possibili, per potere aver un quadro esatto della situazione prime di mettere in atto ciò che aveva in mente.
Faramir alzò lo sguardo verso sud, dove un verde promontorio si stagliava contro l'orizzonte al centro di esso, notò Anemoee, seguendo lo sguardo di Faramir, si poteva vedere svettare una torre bianca.
"E' quella?" chiese Anemoee.
Faramir si limitò ad annuire, il volto serio, contratto in una leggera smorfia di rabbia, ma poi riportando lo sguardo su Anemoee si rilassò nuovamente, le sorrise dolcemente.
"E' ora di rientrare, stasera sei attesa per la tua presentazione al popolo di Gondor, certo non qualcosa di glorioso come la tua vittoria nella Caccia, ma Sire Elessar ci tiene a presentare sua sorella ufficialmente e con tutti gli onori possibili." disse Faramir.
"Già, è passato ieri sera per avvertirmi, sicuro che stamattina non sarebbe riuscito a trovarmi nella mia stanza alla Casa di Guarigione! A quanto pare ci tiene davvero molto. E si è preoccupato anche di avvertirmi che Serimiana mi avrebbe fatto trovare l'abito che dovrò indossare questa sera nella mia stanza, quella accanto alla tua per intenderci, chissà se saranno vestiti come quelli che mi volevi fare indossare tu ad Edoras??" chiese sorridendo al ricordo.
"Non avevi detto che Dama Arwen avrebbe aiutato le sarte a scegliere gli abiti da confezionare per te?" disse guardando i vestiti che indossava ora, che erano lontani da abiti normali da donna come lo era il suo abito da amazzone.
"Sì infatti, conto molto sulle intuizioni di Arwen, a quanto pare ha capito perfettamente che tipo sono!!" disse sorridendo Anemoee, "Staremo a vedere cosa mi aspetta!!" fu così che si avviarono nuovamente verso la città, anche il rientro fu tranquillo, i cavalli compreso Tenebra, tornarono alle loro stalle, mentre Faramir accompagnò Anemoee alle proprie stanze, anche lui avrebbe dovuto farsi un bel bagno e preparasi quindi per serata!!
Si lasciarono davanti alla porta di Anemoee, che mise dentro la testa per sbirciare in camera sua se veramente vi era già l'abito che avrebbe dovuto indossare, l'esclamazione che le sentì fare, indusse Faramir a pensare che indubbiamente l'abito era già lì, cercò di sporgersi anche lui per vedere ma lei glielo impedì!
"Lo vedrai solo questa sera!" lo ammonì lei! frapponendosi tra lui e la porta, "A stasera!" aggiunse poi, mentre entrava in camera e chiudeva la porta, lui rimase un attimo a guardare l'uscio, poi scuotendo la testa si ritirò nella sua stanza, ora era davvero curioso di vederla questa sera.

giovedì 19 giugno 2008

50 - I giorni passano in fretta!!

Anemoee era talmente concentrata sui primi capitoli del libro, che parlavano di Hobbit, un popolo di cui lei non sapeva nemmeno dell'esistenza, che non sentì bussare alla porta ne si accorse quando Dama Arwen entrò nel giardino, fino a quando non ne vide l'ombra sul libro, alzò di scatto la testa e si alzò in piedi tenendo con cura il libro.
"Dama Arwen, non vi avevo sentito entrare!" disse un po' a disagio Anemoee
"Tranquilla Anemoee, non ho bisogno che ti alzi ogni volta che ti vengo a trovare, vedo che Aragorn è passato a portarti il libro." rispose Arwen con un sorriso, solo allora Anemoee si accorse che aveva dei vestiti in mano, "Questi sono per te, da indossare qui, sicuramente ti troverai meglio e più calda che con quella camicia!"posò i vestiti sulla panca e gliene mostrò uno alla volta, c'era un pantalone di lana, marrone scuro, che sembrava fatto apposta per essere infilato negli alti stivale di Anemoee, una camicia anch'essa di lana, beige, e una casacca, lunga con spacchi laterali, che doveva arrivargli circa al ginocchio, nera, la casacca aveva l'emblema di Elendil ricamato sulla schiena.
"Per ora sono le uniche cose che sono pronte, ma ho dato parecchi altri ordini, se la roba è di tuo gradimento, starei su questo genere di cose."
"Io non so come protei essere di parere negativo, trovo che sia tutto perfetto, non so come ringraziarvi per ciò che avete fatto!" disse Anemoee prendendo poi i vestiti.
"Fra poco dovrebbe arrivare anche Reinan con i tuoi stivali e il tuo mantello nero ripuliti e rimessi a nuovo."
"Grazie," disse Anemoee nuovamente, poi decise di chiederle qualcosa che non centrava nulla con i vestiti.
"Dama Arwen posso farvi una domanda, diciamo un po' personale?" chiese un po' incerta.
"Solo se inizierai a trattarmi come una sorella e non come una Regina!" rispose lei andando poi sedersi sulla panchina dove era stata seduta lei pochi attimi prima e Anemoee la imitò, con un sorriso un po' a disagio.
"Bene Arwen, ieri sera mi è capitato qualcosa che non riesco a capire." Raccontò quanto era succeso la sera prima con Faramir molto più dettagliatamente di come aveva fatto con Aragorn, fino alla conclusione con Faramir che usciva piuttosto precipitosamente dalla porta. "Io, non capisco? l'ho fatto arrabbiare in qualche modo??" chiese quasi ingenuamente Anemoee.
Arwen che in cuor suo non poteva che gioire per quanto gli stava raccontando Anemoee, alla fine non riuscì trattenere una lieve risata.
"No, non hai fatto nulla di male, anzi... penso che tu sabbia cosa succede tra uomini e donne, vero?"
"Certo che sì." disse Anemoee, seria, poi con tono più sommesso, "Più o meno, le altre amazzoni, mi hanno spiegato qualcosa, ma non è che abbia mai chiesto più di tanto, la cosa mi sembrava decisamente poco interessante, ora forse capisco che avrei dovuto prestare più attenzione!" aggiunse con un lieve rammarico.
"C'è sempre tempo per imparare bambina." disse Dama Arwen, per lei effettivamente Anemoee era poco più che una bambina, ma aveva imparato a volerle bene velocemente come era stato per suo fratello, ora era pronta a insegnarle ciò di cui aveva bisogno. "Vedi Anemoee, quando un uomo e una donna si amano, in loro scatta qualcosa, un ardore, che a volte può portare a fare le cose avventatamente e con troppa fretta. Ciò che accade tra uomini e donne, quando stanno insieme intimamente, è bellissimo, soprattutto se è fatto coi tempi giusti, soprattuto per chi come te è alle prime armi e questo Faramir lo sa, per questo forse preoccupato per l'ardore che provava a deciso di lasciarti sola, per non farti troppa fretta."
Anemoee rimase in silenzio a lungo, riflettendo su quanto aveva detto Arwen, poi annuì lentamente.
"Capisco, o almeno credo." disse piano.
Arwen le sorrise mentre le diceva:
"Allora ti lascio alla tua lettura e ai tuoi pensieri!"
"Arwen, grazie ancora, di tutto!" disse Anemoee alzandosi e accompagnandola alla porta, quando la Regina se ne fu andata, prese i vestiti che le aveva lasciato e iniziò ad indossarli, stava chiudendosi la camicia quando bussarono nuovamente, era Reinan, che le portava gli stivali lucidati, e il suo mantello nero pulito.
Anemoee ringraziò Reinan, si mise i suoi stivali, quasi con un sospiro di sollievo, ora i sentiva decisamente meglio, tornò in giardino riprese il libro dalla panchina, dove lo aveva lasciato e questa volta andò a sedersi sul parapetto di pietra della terrazza che dava sulla città e sprofondò nuovamente nella lettura, si accorse quando le portarono il pranzo, ma non lo degnò di uno sguardo troppo impegnata nella lettura per accorgersi della fama.
Dopo molto tempo chiuse il libro, sulla morte di Boromir e sulla Compagnia dell'Anello che si scioglie.
Boromir il fratello di Faramir era morto, con onore, ma prima cercando di portare via l'Anello a Frodo, Anemoee si chiese quanto i due fratelli si somigliasse veramente, da quel che aveva letto di Boromir, non pareva avere lo stesso carattere del fratello più giovane, sapeva dai racconti di Berengord che anche Faramir aveva incontrato Frondo, quando egli aveva ancora l'Anello, e sapeva che lo aveva lasciato andare.
Di sicuro la lettura di quel libro le avrebbe dato un'aiuto nel capire l'uomo che a quanto pareva incominciava ad amare, inutile negarlo ormai!
Quando alzando gli occhi dalla copertina rossa del libro si ritrò l'oggetto dei sui pensieri, le ci volle qualche secondo per capire che in effetti era Faramir e non una visione, saltò giù dal parapetto, e gli si fece incontro, mentre lui silenzioso guardava il libro che lei aveva in mano.
"Ciao! Stavo pensando a te, e quando ti ho visto lì per un attimo ho pensato che fossi una visione!" disse lei con sincerità disarmante!
"Lettura interessante?" chiese lui accennando al libro.
Anemoee non capì esattamente il tono della domanda, lo guardò un po' incerta.
"Io.. sì la trovo interessante, mi dispiace per tuo fratello, davvero!" disse piano.
Faramir rimase per un po' in silenzio, poi le si avvicinò e la abbracciò teneramente.
"Scusa se sono stato brusco! Ma a volte pensare a mio fratello, a mio padre e a Eowyn mi lascia ancora l'amaro in bocca." le nascose il volto tra i capelli, appoggiando la testa sulla sua spalla, Anemoee lo strinse a se e istintivamente gli accarezzò la schiena, poi gli massò una mano tra i capelli stringendoselo al petto.
"Hai perso così tanto... " gli disse piano, "Non sai quanto mi dispiace..."
"Eppure la vita mi sta offendo una nuova possibilità..." rispose lui rialzando la testa e guardandola negli occhi, le avvicinò la bocca alla sua, ma in quel momento bussarono alla porta, Faramir si scostò leggermente da lei, ma non la lasciò andare, la tenne per mano, mentre lei parlava.
"Avanti!" disse Anemoee guardando la porta, e stringendo lievemente la mano di Faramir, erano Legolas e Gimli, venuti a trovare Anemoee, se furono sorprese dal vedere Faramir lì, non lo diedero a vedere, l'unica cosa che fecero entrambi fu un grande sorriso, quando videro le loro mani unite.
Passarono così i giorni che le rimanevano da trascorrere nelle Case di Guarigione, senza più fughe notturne, tra visite degli amici, e la lettura del libro rosso, che ovviamente finì a tempo di record, tartassando poi di domande i vari visitatori.