giovedì 12 giugno 2008

47 - Passeggiando nel buio.

Anemoee aprì lentamente la porta della sua stanza, il Guardiano sonnecchiava su una sedia, poco lontano, nel massimo silenzio, scivolò lungo il corridoio, senza che egli si destasse dal suo sonno, non sapeva esattamente dove si trovava la Casa di Guarigione rispetto alla sua stanza e a quella di Faramir, ma ricordava l'esterno e in qualche modo era sicura di riuscire a trovare la strada, infatti così fu, rimanendo nascosta nell'ombra, evitando gli incontri come poteva, delle varie sentinelle, arrivò al corridoio che portava alle loro stanze, arrivata davanti alla porta di Faramir busso lievemente.
Attese qualche momento e non udendo risposta rumuri, bussò leggermente più forte, ma ancora una volta non ebbe risposta, evidentemente Faramir non era in camera, chissà dove si era cacciato a quell'ora di notte.
Leggermente delusa, non attese oltre, aveva un'altra visita da compiere, forse ancora più importante per lei, di quella che avrebbe voluto fare a Faramir, l'amico fidato che anni le era stato al fianco, avrebbe sicuramente apprezzato quella visitina notturna!!
In quel momento dalla parte opposta del corridoio sopraggiunse Faramir, che si bloccò all'istante vendendo quella strana figura ammantata da quello che sembrava uno straccio, poco distante dalla sua camera, chi poteva essere ad aggirarsi per i corridoi a quell´ora tarda, per di più quanto pareva scalza.
A Faramir occorse solo un attimo per decidere di seguire quello che a prima vista poteva sembrare uno spettro, ma qualcosa gli diceva che quello non era uno spettro, ma qualcuno che in quel momento non si sarebbe dovuta affatto trovare li.
Dopo pochi minuti di inseguimento vedendo la direzione presa dalla sua preda si convinse di quello che aveva intuito fin dall´inizio, quella gita notturna lo stava portando direttamente alle stalle e quando un nitrito possente solcò l´aria fredda della notte, ebbe la conferma di quanto già sapeva, quella strana figura ammantata di stracci altro non era che la principessa di Gondor.
Entrato nella stalla la vide che accarezzava dolcemente la fronte del suo possente cavallo, la lasciò fare per qualche minuto, poi decise di intervenire non era il caso che rimanesse a lungo al freddo della notte scalza e mezza vestita.
"Non credo che il Re sarebbe felice di sapere che hai disubbidito ad un suo ordine ben preciso!" disse con tono unpo' burbero.
Anemoee, che non lo aveva sentito entrare nella stalla, trasalì e si voltò di scatto.
"Faramir?" domandò sorpresa di vederlo lì. "Io sono uscita per cercare te..."
"Si ti ho visto bussare alla mia camera!"
"Oh.. e allora perché non hai.."
"Non ero sicuro di chi tu fossi, e quando l´ho capito e intuito dove stessi andando ho deciso che visto che ormai avevi disubbidito al tuo re, tanto valeva che portassi a termine la tua visita!"
"Grazie" disse semplicemente.
"Di nulla, ma ora è meglio rientrare, sei a piedi scalzi, ti sei appena ripresa da ferite non propriamente leggere."
"Sì... è ora di rientrare, " Anemoee si voltò verso Tenebra, "Ciao piccolo, ci vediamo presto!"
"Ti accompagno... se ti va?" chiese Faramir.
"Sì mi farebbe piacere, anche perché se domani mi farò punire dal mio re, voglio che almeno ci sia stata una motivazione più che valida." aggiunse sorridendo Anemoee.
"Pensi di dirlo ad Aragarn?" lui la guardò un po´ sorpreso, ma poi neanche tanto, aveva imparato a conoscere quella donna ormai e sapeva che l´onesta e la lealtà per lei non erano cose da prendere alla leggera.
"Certo, ho dissubidito ha un suo ordine diretto, come potrei non dirgli che l´ho fatto quando ho giurato di essergli leale in ogni situazione?" guardò Faramir, un po´ tra il sorpreso e l´offeso, non avrà pensato che non avrei detto niente ad Aragorn, si domandava Anemoee.
"Non mi aspettavo niente di meno da te!" le sorrise, poi guardò i suoi piedi nudi sulla terreno freddo, "Forse sarebbe il caso che io..."
"Non ci pensare nemmeno!!" disse Anemoee, guardandolo con sopracciglio alzato, aveva intuito immediatamente le sue intenzioni, "Sono arrivata qui sui miei piedi scalzi e posso benissimo tornarmene indietro sempre su di essi!"
"Come desidera, Mia Signora!" gli rispose lui con un lieve inchino, quindi si incamminarono verso la Casa di Guarigione.
Camminarono per un po´ in silenzio, alla fine egli non potè più fare a meno di chiederle perché fosse andata a cercarlo, Anemoee dal canto suo ci mise un po´ a rispondere tanto da far pensare a Faramir che non avrebbe risposto affatto, ma alla fine lo fece.
"Qualcuno mi ha spiegato perché non saresti venuto a trovarmi nella Casa di Guarigione e che sicuramente la cosa non ti avrebbe reso felice, come sarebbe dispiaciuto a me non vederti." Parlava guardando davanti a se. "Così visto che mi sentivo bene e piuttosto annoiata, a essere sinceri, ho pensato che fosse giusto farti sapere che stavo bene."
Faramir valutò qualche tempo quella risposta, seriamente, anche se dentro di se un piccolo sorriso accese il suo cuore, poi disse semplicemente:
"Grazie!"
Il silenzio cadde nuovamente tra di loro, continuarono sul loro percorso, fino a quando Faramir parlò nuovamente.
"Anemoee, hai detto che se tu salissi sulla torre dove Éowyn..." non terminò la frase, sicuro che lei avesse già compreso.
"Sì, è possibile che io riesca a capire cosa è successo. A volte lo spirito delle persone morte violentemente, rimangono nei pressi del punto in cui ciò è successo, in cerca di una spiegazione, o delle persone che hanno lasciato in questa vita."
"Questa è una cosa che aveva già sentito, ma non ho mai conosciuto qualcuno in grado di poter interagire con questi spiriti." Rispose lui.
"Perché non hai mai conosciuto un´Amazzone prima!" ribatté Anemoee con un mezzo sorriso, "Alcune Amazzoni hanno la capacità di sentire questi spiriti e a volte riescono a tramandare queste capacità ad altre Amazzoni che ritengono essere in grado di poter gestire questo capacità, che come puoi immaginare a volte può essere rischiosa se non si ha uno spirito forte e ben preparato, soprattuto per le Amazzoni che sono guerriere, spesso si trovano su campi di battaglie dove le persone vengono uccise brutalmente. E' una capacità che si deve imparare con cautela, la prima cosa da imparare è sapere come fare a gestirla, riuscire a spegnerla e accenderla come una candela."
"Quindi tu sei una di queste..."
"Più o meno..." disse ancora una volta con quel mezzo sorriso.
Stavolta fu lui a guardarla con un sopracciglio alzato.

mercoledì 11 giugno 2008

46 - E' ora di muoversi!

"Avanti!" disse Anemoee, ad entrare con sua sorpresa furono Arwen e Aragorn, si alzò in piedi, imitata da Aneritan.
"Dovresti essere a letto!" l'ammonì bonariamente Aragorn, quando puoi vide che era anche a piedi scalzi, la sua espressione divenne più severa, si guardò attorno e non trovo da nessuna parte un paio di scarpe che elle avrebbe potuto indossare,"Non hai niente da mettere ai piedi??" chiese ora sorpreso.
"No... " disse lei, "Tutto quello che ho di vestiario è quello che indosso!"
"Dov'è il responsabile della Casa?" chiese ad alta voce Re Elessar, l'uomo arrivò di corsa trafelato.
"Ecco Sire, cosa desidera??"
"Come mai Anemoee ha solo quella camiciola?? Ne un mantello ne scarpe??"
"Mio Sire... voi avete comandato che ella non lasciasse questa stanza per almeno quattro giorni da quando fu sveglia, pensavo che non avendo altro che quello non si sarebbe mossa dal letto!" disse costernato l'uomo.
"Non vi ho forse detto chi è?"
"Certo mio signore, so bene che lei è vostra sorella la nostra principessa,non è per mancanza di rispetto e amore, che non portai nulla..."
"Non intendevo dire questo guardiano, pensi che la mancanza di scarpe o di mantelli possa fermare Anemoee figlia di Arathorn??"
L'uomo non disse nulla, sempre più affranto.
"Aragorn ti prego, non è nulla di grave, sto bene e come dicevi neanche ho fatto troppo caso alla loro assenza!" disse Anemoee, sorridendo, e avvicinandosi a lui.
"Tu.. torna a letto!!" gli rispose lui in tono burbero, ma i suoi occhi sorridevano.
"Ma mio Signore come posso stare a letto quando la mia Regine e il mio Re vengono a farmi visita!" disse Anemoee, mentre Aneritan che era rimasta in silenzio fino allora aggiunse:
"Sire riuscirete a farla rimanere in queste stanze per altri quattro giorni solo perchè glielo avete ordinato, ma riuscire a farla stare a letto quando non dorme sarà molto più difficile." disse sorridendo ed inchianandosi ai sovrani, "Ma ora credo che sia il caso che mi congedi, ho ancora alcune cose da preparare per la partenza domani, Re Elessar è stato così gentile da offrirmi un carro a cui potessi attaccare i nostri cavalli per riportare a casa le due guerriere." disse inchinandosi nuovamente di fronte al re.
"Sono io che devo ringraziare te, Anear, che riposi in pace e la vostra Regine, per aver allevato con tanto amore mia sorella e per aver fatto sì in fine che ci incontrassimo." disse il re avvicinandosi alla donna, "Ti prego di riferire alla tua Regina che le Amazzoni saranno sempre le benvenute nella terra di Gondor, se un giorno ci onorasse di una visita, mi piacerebbe parlare con lei di una alleanza tra i nostri due popoli."
Sia Anemoee che Aneritan guardarono stupite il re, tutti sapevano che il popolo delle Amazzoni era un popolo particolare e piuttosto chiuso, ma questa proposta poteva effettivamente aprire una nuova strada per nuove amicizie.
"Gli riferirò il vostro messaggio." e poi rivolta ad Anemoee, "Credo proprio che ci rivedremo allora!!" quindi l'abbracciò con affetto, "Ripasserò domattina presto prima della partenza per un ultimo saluto, ti do ancora questa notte per pensare a quanto ti ho detto prima, anche se immagino che la tua risposta non cambierà! Buonanotte!" detto questo si inchinò di fronte ai sovrani e uscì dalla stanza.
Aragorn guardò la sorella incuriosito, non aveva bisogno di esprimere con una domanda ciò che chiedeva ed ella rispose.
"Mi ha chiesto di tornare con lei..." disse Anemoee.
"Capisco, immagino che per loro sia una dura perdita, me ne dispiace per loro perchè so che tu vuoi loro bene, ma sono felice che tu non abbia intenzione di tornare." disse sicuro di quale fosse stata la risposta di lei alla proposta.
"Mio Signore, ti ho donato la mia vita, non potrei mai rinnegare il mio giuramento, la mia vita e tua." disse standogli di fronte alta e fiera, "Ma sappi che non rimango solo per quello, rimango perchè ti ho amato fin dal nostro primo incontro." aggiunse con sincerità, guardandolo negli occhi non mascherando per una volta i suoi sentimenti, lasciando trasparire la profondità dei sentimenti per il fratello, Aragorn si avvicinò a lei e senza aggiungere nulla, l'abbracciò, ancora una volta ringranziando gli artefici di quell'incontro.
"Anche tu sorella, sei entrata subito nel mio cuore e in quello di molti altri, fra tre giorni quando uscirai di qui, ci sarà una festa, perchè voglio che il popolo di Gondor, il tuo popolo ti conosca!!"
"E se mi permetti di parlare con tua sorella, Sire," disse Arwen, "Vorrei darle la possibilità di dire che genere di abiti verrebbe indossare e dare il tempo a Sermiane e alle sue donne di confezionarlo!" Dama Arwen si fece avanti con un sorriso dolce, sapendo che non ci sarebbe voluto un abito tradizionale per sua cognata, ma qualcosa di adatto alla sua indole, Anemoee inchinò lievemente il campo, in segno di saluto e rispetto.
"Mia Signora, non credo di essere adatta a portare abiti come i vostri, non ho ne la grazia ne la delicatezza per farlo, se voi aveste qualche suggerimento, io in questo caso sono decisamente non preparata!!" disse arrossendo lievemente.
"Se ti fidi di me Anemoee darò io istruzioni a Sermiana." rispose la Regina.
"Avete ben di più della mia fiducia, Dama Arwen!"
"Bene allora, direi che è ora di far portare la cena, hai fame Anemoee?"
"Una fame da lupi!!" disse sorridendo felice.
Alcune ore più tardi quando suo fratello e la moglie si erano ritirati per la notte, Anemoee giaceva sul letto, e guardava il soffitto, il sonno non arrivava, si sentiva più sveglia che mai, la sua mente era in fermento ripensando a quanto le aveva detto Aneritan, forse dopo tutto era lei che doveva cercare di capire Faramir, ora che non lo sapeva sereno, si sentiva più in pena per lui, i suoi malumori erano completamente dimenticati, doveva fare qualcosa.
La soluzione era piuttosto semplice in realtà, se lui non andava da lei, allora sarebbe stata lei ad andare da lui, si disse alzandosi dal letto di scatto, appoggiò i piedi nudi sul pavimento freddo, il responsabile della Casa di guarigione aveva assicurato che il mattino dopo all'alba, avrebbe avuto pantofole calde e un mantello, ma l'alba era ancora lontana e Anemoee, come già aveva fatto notare Aragorn, non era il tipo da desistere dai suoi propositi per delle semplici piccolezze.
Prese una delle coperte del letto, più per nascondersi alla vista di eventuali passanti, visto che la camicia da notte che indossava era bianca e sarebbe stata come un faro nella notte buia, lei non voleva attirare l'attenzione di nessuno, visto che usciva dalla stanza, violando un preciso ordine del suo sire, ma lui aveva parlato di giorni, della notte non aveva detto nulla, cercò di giustificarsi Anemoee, ma sapeva di doverlo fare, all'eventuale ira di suo fratello avrebbe pensato in un secondo momento, quando gli avrebbe raccontato della sua scorribanda notturna, perchè ovviamente il giorno dopo, gli avrebbe detto tutto.

martedì 10 giugno 2008

45 - Questa volta è un addio... zia

Anemoee la guardò sorpresa, la Regina l'aveva esiliata per sempre, come poteva ora offrirle nuovamente la carica che le aveva tolto seguendo quanto dettato dalla loro legge?? E in più la voleva adottare?? Farne la sua erede non avendo lei avuto figlie?? Era un onore immenso...
Ma un'altro pensiero le balenò alla mente, mentre si poneva queste domande, non era altro che la risposta secca e decisa che le veniva dal profondo del cuore, la espresse subito, senza esitazioni.

"No!" poi ripensando alla vita trascorsa nella terre della Amazzoni, aggiunse,"Mi dispiace zia, ma io.."
"Non ti dispiacere, conoscevo già la tua risposta, fin da quando non hai eseguito i riti prima della Caccia, ma per rispetto alla mia Regina, dovevo comunque chiedertelo, sappi che lei era comunque disposta a cambiare le leggi per il suo Comandante, ti ha cacciata solo perchè lo aveva promesso a tua madre e mantenuta la sua promessa era pronta a riaverti con lei, le dispiacerà molto sapere che non tornerai, ma sarà comunque felice di saperti sistemata con la tua vera famiglia e aver avuto il rango che ti spetta!!"
"Il rango che mi spetta... "fece una breve pausa come per soppesare quelle parole, "io avrei servito mio fratello come semplice guerriero!!" disse poi in tono altero,"Non è perchè sono stata presentata come principessa di Gondor che rimango qui!!"
Aneritan sorrise tristemente, che perdita stavano subendo le Amazzoni e che acquisto aveva fatto Re Elessar!
"Lo so, rimani per amore!!" Anemoee sentendo quella parola ebbe un piccolo sussulto, che Aneritan si fosse accorta che qualcosa era accaduto tra lei e il Sovrintendente di Gondor??, certo Anemoee non averebbe mai definito a se stessa, quello che stava accandendo come amore, in realtà non era capace di darle una reale definizione, ma forse Aneritan più esperta di lei aveva intuito qualcosa.
"Amore?" chiese con prudenza.
Aneritan la guardò incuriosita dalla sua reazione, Anemoee era cambiata più di quanto avesse pensato all'inizio, ma quel sussulto alla sua affermazione, quella sua incertezza nella risposta, la lasciavano un po' perplessa, una volta avrebbe negato senza esitazioni.
"Certo, amore per tuo fratello..." disse.
Anemoee lasciò andare un sospiro di sollievo, ma fu un errore, gli occhi già attenti di Aneritan si strinsero leggermente.
"Perchè sono certa tu ami già profondamente tuo fratello, e tutti quelli che lo circondano, Legolas... " attese un attimo guardando la reazione della donna di fronte a lei, ma lei che aveva distolto lo sguardo, non reagì in nessun modo.
"Gimli..."disse decisa a nominare tutte le persone che aveva conosciuto in quei giorni, ma anche stavolta non successe nulla.
"Faramir..." la reazione fu lievissima, ma ci , un lieve brivido scosse Anemoee alla pronuncia di quel nome
, Aneritan sorrise, ancora più felice, così Anemoee che aveva sempre disprezzato quel che sapeva accadere tra maschi e femmine, incominciava a capire che forse non era poi tanto male??
"Così è il Sovrintendente..." Anemoee si girò di scatto verso di lei.
"Non è niente..."disse sbrigativa.
"Oh si che lo è!! Lo vedo, lo vedo bene e tu nei sei sconvolta!"
"Io sconvolta?? " disse alzandosi in piedi bruscamente.
"Bhe, per quanto tu ne possa essere! Sei una donna dura e decisa, questo lo so bene, una guerriera che non teme nulla, ma su certe cose non sei stata preparata a dovere, la colpa è sicuramente nostra, mia, di Anear e Anurame, insieme abbiamo deciso di non parlati di quel che può esserci tra maschi e femmine, siano essi Elfi, Nani o Uomini. E' stato deciso fin dall'inizio che tu non avresti mai attraversato il mare per procreare, quindi è stato evitato di dirti anche tutto quello che concerne queste cose."
"Non mi serve saperlo neanche adesso!" affermò testardamente Anemoee.
"Ti sbagli, ora che ci penso capisco anche i comportamenti di Sire Faramir... " disse fermandosi un attimo come a ricordare alcuni eventi passati, "Ti ha mai baciato?" le chiese a bruciapelo, la reazione che avvenne in Anemoee, fu tanto rapida che lei stessa non potè controllarla o nasconderla, il viso gli andò in fiamme, Aneritan sorrise,"Direi proprio di sì.Come lo ha fatto?"
"Zia io non.... credo... che sia necessario parlarne..." disse Anemoee distogliendo lo sguardo.
"Si che lo è se vuoi cercare di capire cosa ti sta succedendo. E io so che tu non sopporti di non capire che sta avvendo in te... sbaglio forse??"
"No... non sbagli..." Così Anemoee racconto di quanto era accaduto tra lei e Faramir, delle discussioni sulla morte della moglie di lui, della sofferenza che lei leggeva nei suoi occhi, della sofferenza che sentiva lei per il fatto che lui non tenesse abbastanza a lei da vincere la reticenza ad entrare in quei luoghi, aprì completamente per la prima volta in vita sua, il suo cuore, e quando finì di parlare si sentì infinitamente meglio, più rilassata e più disposta ad ascoltare quello che Aneritan aveva da dirle.
"Una storia triste quella di Dama Éowyn non c'è che dire, Faramir doveva amarla molto, trovo nobile il tuo offrirti di provare a scoprire qualcosa su quanto è accaduto, con le tue capacità potresti anche riuscirci, ma fa attenzione, a volte gli spiriti dei morti assassinati rimangono sul luogo in cui ciò avvenne potresti avere problemi e avere più informazioni di quelle che chiedi!"
"Questo è un problema che risolverò al momento," era tornata la solita Anemoee, pratica e decisa.
"Comunque sia cerca di non biasimare Faramir per non riuscire a rientrare in queste stanze, ha sofferto molto per la perdita, mi è capitato di parlagli in questi giorni e l'ho trovato un uomo assai cortese e leale, molto preoccupato per te, ma lo vidi anche piuttosto nervoso, adirato pensai, ma non ne capii la ragione, ora la comprendo...era evidentemente arrabbiato con se stesso, per non riuscire a controllare di persona quello che più d'uno gli ha detto, cioè che tu stai bene!"
Anemoee rimase in silenzio, ripensando alle parole di Aneritan.
"Credo di comprendere quanto dici zia, o almeno ci provo."
"Il sole ormai è tramontato, rientriamo prima che tu prenda un malanno, Re Elessar non me lo perdonerebbe." rientrando nella stanza, sentirono un nitrito che fendette l'aria, Anemoee lo riconobbe all'istante.
"Tenebra!!" pensò a lui nella speranza che i suoi pensieri gli arrivassero, una volta Legolas gli aveva detto che ci poteva essere una buona comunicazione anche a distanza tra loro, anche se non erano in realtà mai stati lontani come adesso, il nitrito non si ripetè e lei si sentì più tranquilla e rasserenata sulle condizioni del suo nero cavallo.
Una volta rientrate parlarono ancora un poco, poi Aneritan iniziò a congedarsi.
"Domani mattina parto, torno a casa, ho tardato anche troppo la partenza, Elianer e Eliaser devono essere riportate a casa per ricevere la degna sepoltura che meritano, temo inoltre che troverai nuovamente Elianor sulla tua strada, forse è stato uno sbaglio non ucciderla quando potevi." disse pensierosa.
"Se le ritroverò nuovamente sulla mia strada ne pagherà le conseguenza, non ho voluto che il suo sangue infido macchiasse le pietre della piazza dell'Albero Bianco!" disse con tono severo, non poteva permettere che una traditrice infida come Elianor morisse con onore di fronte al suo Re.
"Ti capisco, dico solo che ti creerà altri problemi, garantito!" in quel momento bussarono alla porta.

lunedì 9 giugno 2008

44 - Tornare?

In effetti Gimli e Legolas stavano raccontando ad Anemoee, ciò che ricordavano della grande battaglia del Pelloner, o per quanto l’avevano vissuta loro visto che non erano arrivati cavalcando con i cavalieri di Rohan ma erano passati per i Sentiero dei morti seguendo Aragorn, cercarono poi argomenti più allegri parlando della ricostruzione di Minas Thirit, il loro entusiasmo per le opere murarie per quanto riguardava Gimli, e per i vari giardini e alberi che erano stati piantati da Legolas, fece sorride Anemoee, per la devozione che sentiva nella loro voce, verso quella terra che non era loro, ma che avevano adottato e amato, come amavano il Re di quelle terre.
Legolas la informò anche che Tenebra era stato tranquillo, anche se aveva mangiato poco in quei giorni e pareva di umore triste, mentre quella mattina, quando gli era arrivata la notizia che lei si era svegliata, ancora prima di saperlo lo aveva trovato attento e quasi eccitato, aveva nitrito e battuto il piede, fino a quando Legolas non gli aveva promesso che sarebbe andato da Anemoee e l'avrebbe saluta anche per lui!!
"Aragorn vuole che stia qui altri quattro giorni... " disse sconsolata la ragazza, pensado al suo amato cavallo, che non poteva vedere ancora per un po'.
"Passeranno in fretta, e noi verremo a trovarti ogni volta che avremmo tempo, verrà Aragorn, Dama Arwen, e tanti altri non ti annoierai!" disse Gimli, cercando di tirarla su di morale.
Anche stavolta Anemoee si era accorta che non era stato pronunciato il nome di Faramir, il suo sguardo si rabbuiò leggermente, ma quel tanto che bastava a Legolas per accorgersene e intuire la motivazione.
"Mi spiace, ma non credo che Faramir riuscirà a mettere piede qua dentro, nonostante la sua preoccupazione, ti garantisco si è informato ogni ora delle tue condizioni e sta soffrendo egli stesso per non poter venire a salutarti..." c'era qualcosa agitava Anemoee, che lei non capiva, ma che la fece volgere le spalle ai suoi amici, perchè non la vedessero in volto, perchè non capissero che avrebbe mentito a loro per la prima volta.
"Non ha importanza, nessuno di voi è obbligato a venire qui..." disse cercando di mantenere un tono neutro, era assurdo che le importasse tanto dell'assenza di un uomo!! Lei era una Amazzone, queste cose non la sfioravano nemmeno, Legolas e Gimli nel frattempo si scambiarono uno sguardo preoccupato, Legolas sta per dire qualcosa, ma fu preceduto da una delle donne che annunciò che aveva portato la colazione per la Principessa.
"Non preoccupatevi per me amici miei, andate pure, siete tutti indaffarati e non voglio trattenervi oltre, è sufficiente che con tante cose da fare ci sia solo uno di noi ad oziare!!" disse rigirandosi nuovamente verso di loro, questa volta con un lieve sorriso, rientrando nella stanza seguita dagli amici,"Ho una fame che mi mangerei un lupo!!" disse avviandosi al tavolo che era stato imbandito con una abbondante colazione, i pensieri cupi erano momentaneamente stati messi da parte.
"Allora noi andiamo e ripassiamo più tardi." disse Legolas, avviandosi verso la porta seguito da Gimli, "Tu mangia e riposa, appena sarai in forma avremmo un sacco di cose da farti vedere!!"
"Contaci ragazza!! Dovrai imparare a conoscere le tue terre e incomincerai da Minas Thirit la tua città!" aggiunse Gimli, uscendo dalla porta, che richiuse dietro di lui.
Anemoee era felice di avere due guide del genere, al momento era ben decisa ad accantonare la sensazione strana e sconosciuta che aveva provato poco prima, ora aveva fame e fare colazione le avrebbe occupato un po' di tempo, il fatto di essere sola non le procurava nessun fastidio, quello che le avrebbe dato tedio era il non far nulla per altri quattro giorni interi!! Ma come per ogni altra cosa decise di affrontare il problema quando si sarebbe presentato!
Finito di mangiare, aveva divorato quasi ogni cosa, sentì una lieve stanchezza salirle alle membra, forse dopo tutto non era ancora guarita come credeva lei, si andò a coricare, pensando di chiudere gli occhi per qualche tempo, ma in pochi minuti si addormentò profondamente, tanto che fu svegliata solo da un lieve bussare alla porta, vedendo la luce che entrava dalle finestre si rese conto che doveva essere già tardo pomeriggio.
"Avanti." disse mettendosi a sedere sul letto, non voleva che chiunque stesse per entrare si accorgesse che si era appena destata.
Entrò Aneritan.
"Amenoee come ti senti?" chiese dolcemente la donna, osservando quella che aveva sempre considerato come una carissima nipote, o forse più come una figlia, si rese conto subito che si doveva essere appena svegliata, segno per lei, che Anemoee era stata veramente sull'orlo della morte, altrimenti se ne sarebbe già stata a girare impaziente per la stanza, irritata dal non poter far nulla, o forse tutti i cambiamenti avvenuti da quando Anear era morta l'avevano in fine fiaccato leggermente anche la sua grandissima resistenza fisica e mentale.
"Zia??" Anemoee si alzò in piedi, "temevo foste già partita!!"
"Sarei potuta andarmene senza assicurarmi che tu stessi veramente bene??" disse avvicinandosi e abbracciandola, " e poi ho un'ultimo compito da svolgere per la mia Regina."
Si avviarono verso i giardini esterni, per godere degli ultimi raggi della giornata, mentre Anemoee la guardava incuriosita dalla sua ultima frase, sedettero su di una panca di pietra, la più anziana rimase un attimo a guardarsi attorno, il giardino era incantevole anche negli ultimi raggi della giornata, ma era freddo, Anemoee ancora una volta era uscita senza niente altro che la camiciola leggere che si era ritrovata svegliandosi quella mattina, nonostante non desse segni di disagio, Aneritan immaginava che dovesse aver freddo, quindi decise di arrivare al dunque.
"Quando sono partita dal nostro villaggio, la Regina Anurame mi ha dato anche l'incarico, di chiederti, una volta finita la Caccia, da cui era sicura tu saresti uscita vincitrice, se saresti disposta a tornare... riammessa come Comandate della Casa di Anur, con tutti gli onori che ti competono...e come sua figlia."

domenica 8 giugno 2008

43 - Risveglio.

Quando Anemoee si svegliò si ritrovò sola in una stanza sconosciuta, impiegò qualche minuto a ricapitolare gli eventi che l'avevano portata lì e a chi ve l'aveva accompagnata.
Cercò di alzarsi dal letto, ma la testa le girò e dovette rimettersi giù, sentiva la pelle tirare nelle varie ferite, si sentiva come se fosse finita sotto gli zoccoli di una mandria di cavalli, mentre si stendeva nuovamente nel letto un lieve lamento le uscì dalle labbra, tanto bastò a far accorrere una donna nella sua camera.
Era anziana e arrivò con un largo sorriso.
"Mia Signora!! Siete sveglia!!" disse felice, poi chiamo una giovane ragazza e le disse di andare a chiamare Re Elessar immediatamente, ella corse via come il vento.
"Mia Signora come vi sentite?"
"Indolenzita... " disse Anemoee, con voce bassa e un po' roca, aveva una gran sete, ma soprattutto una gran fame!! "E affamata!!" aggiunse.
"Ci credo!! Avete dormito per tre giorni consecutivi, dove siamo riuscito solo a darvi da bere!! Ma è un attimo segno che abbiate fame,il nostro Re ha dimostrato ancora una volta che ha mani da Guaritore!" disse con tono orgoglioso, "E' venuto spesso a controllarvi, anche se molti impegni non gli permettevano di rimanere quanto avrebbe voluto, anche Mastro Gimli e Messer Legolas sono passati, e Dama Arwen, ah sì anche una strana donna, un'Amazzone dicono!! e anche un certo Berengord della Guardia Bianco di Sire Faramir."
Anemoee sorrise alle chiacchiera della donna, anche se il suo cuore aveva avuto una strana reazione a lei del tutto sconosciuta, quando non aveva sentito il nome di Faramir tra quelli che erano venuti a trovarla.
Cercò di analizzare il sentimento che provava, tristezza, delusione, non sapeva dire con esattezza cosa provasse, anche perchè non ne ebbe il tempo, in quel momento entrò Sire Elessar, la guaritrice si allontanò lasciandoli soli.
"Anemoee finalmente!" disse sedendosi sul bordo del letto.
"Mio Signore!" disse Anemoee cercando di alzarsi per porgere omaggio al suo Re.
"Stai giù, sei ancora debole e non devi chiamarmi così, sei mia sorella..."
"Certo, lo so, ma voi siete comunque il mio Re!!" disse con fare orgoglioso.
Aragorn sorrise dolcemente.
"Certo, ma voglio che mi parli, almeno quando siamo soli o con i nostri amici più cari, come faresti ad un semplice fratello, te ne prego!"
"Voi non dovete... ehm cioè tu non devi pregarmi per fare questo, è un onore per me e ancora non credo di averti ringraziato abbastanza per come mi hai accolta. "
Aragorn le tolse una ciocca di capelli neri dal viso.
"E non lo devi nemmeno fare!! E' stata una gioia per me sapere delle tua esistenza, neanche immagini quanto! Ma ora sorella mia, devi riposare ancora, altri quattro giorni dovrai stare qui, in modo da riprenderti e poter tornare al più presto la mio servizio."
"Ma Aragorn, mi sento molto meglio, altri quattro giorni sono troppi!!" protestò Anemoee.
"Appena sufficienti vorrai dire!! Riposa! Ripasserò più tardi!" la baciò sulla fronte prima di allontanarsi.
"Quattro giorni?? chiusa qua dentro??" borbotto tra .
Passarono dieci minuti di noia assoluta, poi guardandosi attorno, vide una porta finestra che sembrava dare su di un terrazzo, buttò fuori i piedi dal letto e si alzò, questa volta la testa non le girò e le gambe la reggettero, indossava una leggera camiciola, ed era a piedi scalzi, ma la fredda pietra non le dava fastidio, aperta la finestra un leggero vento freddo entrò nella stanza, fuori c'era il sole, ma l'aria era gelida.
Uscì comunque nel piccolo giardino, che dava sulle mura, alcuni gradini conducevano proprio su di esse, vi salì e guardò lontano.
Ciò che vide la lasciò senza fiato, era la prima volta che poteva realmente guardare parte di Gondor e da lassù si poteva osserva una buona fetta di paesaggio splendido!!
Poteva vedere tutta Oghstiliat, dove si lavorava velocemente per riportarla al suo splendore originale, poteva vedere tutto il Pelennor dove era infuriata qualche anno prima la battaglia contro le schiere di Mordor, chiuse gli occhi pensando a tutti quei cavalieri di Rohan, gli Uomini di Gondor che avevano perso la vita per combattere contro l'Oscuro Signore, Beregonrd le aveva raccontato tutto quel che era accaduto, o almeno quanto ne sapeva lui, ma le aveva detto di chiedere a Sire Elessar di darle una copia del Libro Rosso, scritto dallo Hobbit Frodo Banggis, che era stato il Portatore dell'Anello, in cui aveva raccolto ogni cosa successa in quel tempo.
Anemoee decise che lo avrebbe chiesto ad Aragorn, almeno avrebbe passato meglio il tempo.
Intanto Re Elessar era andato da Faramir che si trovava lungo le mure più in basso a controllare i lavori di ricostruzione della Città, per informarlo dello stato di Anemoee, lo trovò che guardava in alto, verso le mure più alte della Cittadella, seguì il suo sguardo e vide ciò che stava guardando, una figura pallida si stagliava contro il cielo terso, sembrava guardare molto lontano.
"Non credo che ci sia più bisogno di dirti che sta meglio, anche se le avevo appena raccomandato di stare a letto!!" disse il Re.
Faramir sorrise, ma non disse nulla continuando a fissare la figura quasi spettrale, in realtà era molto più turbato qui quanto lasciasse vedere, quell'immagine lassù sulle mure, le aveva fatto venire in mente
Éowyn, quando anche lei doveva essersi fermata un attimo a guardare lontano prima di gettarsi dalla torre di Amen..
"Mio Signore, " disse infine, "Anemoee ha detto che se vedesse il luogo... la torre da cui Éowyn... saprebbe dire cosa è successo,posso chiedervi di lasciarla venire con me quando starà meglio e se ancora avrà voglia di farlo??" chiese speranzoso.
"Certo, anche perchè se ciò che teme fosse reale, dovremmo prepararci molto presto, alla guerra; nuovamente!!!" il Re sospirò come se fosse esausto. "Speravo di avere una pace più duratura, ma se ci pensiamo in effetti tutte le truppe di Mordor che sono state solo disperse, dovevano trovare qualcuno che le radunasse nuovamente, per fortuna sono solo una piccola parte rispetto all'esercito che era sotto l'Oscuro Signore, ma ci daranno molti fastidi comunque!"
"Sì! " aggiunse deciso il Re. "Tu e Anemoee con una buona scorta andrete su quella torre, per scoprire cosa accadde veramente e se ciò che Anemoee crede risulterà reale, dovremmo anche preoccuparci di altre cose, servitori di questo nuovo Nemico sono già in casa nostra!"
"Se quel servitore dovesse essere ancora qui, non vi rimarrà per molto!" disse Faramir gelido, ora che gli era stato messo il dubbio nel cuore, la tristezza e il rimpianto iniziavano a lasciare il posto alla rabbia e al desiderio di vendetta.
In quel momento videro Anemoee girarsi verso l'interno del giardino come se fosse entrato qualcuno, e dopo poco apparvero infatti sulle mura Gimli e Legolas, li videro discorrere insieme, ovviamente senza poterne udire i discorsi, ma dai gesti intuirono che stavano parlando del territorio circostante, di Gondor!
Il volto di Faramir si rabbuiò ulteriormente, sarebbe dovuto essere lui a parlarle di quel Regno che conosceva così bene e tanto amava, ma era solo colpa sua se non riusciva ad entrare nelle Case di Guarigione.
"Perdonatemi Mio Sire, ma credo che laggiù ci sia bisogno di me!" si allontanò da Aragorn prima che egli potesse dire qualcosa, o vedere qualcosa nella sua espressione e nel suo cuore.