giovedì 15 maggio 2008

31 - Dentro la città.

Ad un certo punto, mentre continuavano a guardare le mura della città, si udirono suonare dei corni.
“Direi che ci hanno avvistato!! E’ ora di tornare a casa!” disse Aragorn, così al passo si avviarono verso il grande cancello che distava ancora qualche lega.
Quando giunsero poco lontano dal cancello esso si aprì, quindi entrarono in città, Aragorn in testa a tutti, con Faramir da una parte e Gimli e Legolas dall’altra, Anemoee li seguiva in sella a Tenebra, che sembrava essere cresciuto di almeno il doppio tanto si teneva in tiro, collo inarcato, manteneva un trotto saltellante, era come se cercasse di mettersi in mostra di fronte a tutta quella gente che si radunava per strada per salutare il loro amato Re.
Anemoee si teneva solo un passo più avanti rispetto agli altri soldati, avrebbe voluto stare in mezzo a loro, ma Beregond e gli altri, anche se istruiti di non divulgare ciò che avevano scoperto durante il viaggio, non poterono fare a meno di mostrare comunque deferenza verso la sorella di Re.
Tutti erano felici per il ritorno del Re e Anemoee poté vedere l’amore che quelle persone provavano per il loro sovrano, ma li comprendeva appieno, lei lo conosceva da poco tempo ma già lo amava con tutta se stessa, era un uomo eccezionale, non prestarono troppa attenzione a lei, perché era avvolta nel nero mantello con il cappuccio alzato, al massimo guardavano Tenebra, che impressionava tutti con la mole e la grazia con cui si muoveva.
I pochi che la guardarono con curiosità non chiesero o dissero nulla che non fossero esclamazioni di gioia per il ritorno del Re, salirono al passo tutte le curve che portavano al palazzo, alcuni stallieri arrivarono per occuparsi dei cavalli, ma quando si avvicinarono a Tenebra, questi recalcitrò violentemente.
“Lasciate, me ne occuperò personalmente basterà che mi facciate vedere dove sono le stalle.” Disse Anemoee agli stallieri mentre smontava dallo stallone, calmandolo con dolci parole della sua lingua.
Faramir che era un po’ più avanti si volse verso Aragorn.
“Tu va, ci penso io ad Anemoee, l’accompagno alle stalle e poi te la porto su. Tu vai pure da Dama Arwen!!” gli sorrise comprensivo, poteva immaginare la voglia che avesse di riabbracciare sua moglie, anche lui, nonostante fosse passato del tempo, sentiva ancora terribilmente la mancanza di Éowyn.
Aragorn ricambiò il sorriso, comprendendo la sua espressione triste, il ritorno a casa, quando non c’era qualcuno che ti attendeva era molto deprimente, stava per chiedere a Legolas e Gimli di accompagnare Faramir e Anemoee, quando una improvvisa intuizione lo fece trattenere, per poi parlare in modo diverso.
Legolas, Gimli, vi prego accompagnatemi da Dama Arwen.”
I due amici si diressero verso di lui senza esitazione, mentre Anemoee seguiva Faramir e gli altri cavalli verso le stalle.
Anemoee sistemò Tenebra in un box e gli diede da mangiare, raccomandò agli stallieri di non avvicinarsi mai al cavallo, parole sottolineate dagli ordini di Faramir.
“Grazie.” Disse semplicemente, era tornato al tono deferente e tranquillo a cui ormai si erano abituati, “E’ molto importante che Tenebra stia bene e non combini guai, pensi che se glielo chiedessi Aragorn mi permetterebbe di lasciarlo libero nei prati attorno a Minas Tirish??”
“Non credo che ci saranno problemi se pensi che Tenebra non combinerà guai fuori libero!!”
“No, non dovrebbe.” Accarezzò il muso dell’animale, poi lo lasciò mangiare in pace, anche lui aveva diritto al riposo, chissà forse ne avrebbe avuto molto di tempo se il suo incontro con le cacciatrici fosse andato male.
Faramir…” disse come se le fosse venuta in mente una cosa all’improvviso.
“Sì?” la guardò sapendo già che gli avrebbe chiesto qualcosa e che non le costava poco farlo.
“So che tu hai dimestichezza nel trattare anche con animali difficili…”
“E’ vero…”confermò lui tranquillo.
“Fra qualche giorno dovrò affrontare una prova, che non sarà sicuramente semplice da superare, se mi dovesse capitare qualcosa potrei chiederti di occuparti di lui, magari se ritieni che sia troppo complicato, potresti liberarlo da qualche parte dove possa vivere tranquillo e selvaggio.” chiese in fine Anemoee.
Faramir la guardò a lungo senza parlare, ma lei evitava il suo sguardo, era la prima volta che accadeva una cosa simile, egli intuì comunque che lo scontro che la attendeva non sarebbe stato semplice e che non era del tutto sicura di sopravvivere eppure era convinto che Anemoee non avesse neanche lontanamente pensato ad un modo per evitarlo.
“Dovresti chiederlo a Éomer… “ lo disse quasi senza pensarci, ma come gli uscirono le parole di bocca subito se ne pentì, anche vedendo la sua reazione, Anemoee gli voltò le spalle, tornado a guardare Tenebra.
“Certo, non ti preoccupare appena lo rivedrò glielo chiederò!” replicò lei a bassa voce.
Anemoee…” gli posò una mano sulla spalla, costringendola lentamente a voltarsi, “Scusami, non so perché ho detto una stupidaggine del genere. Se ti dovesse succedere qualcosa, sarà mia premura pendermi cura di Tenebra, te lo prometto, anche se sono sicuro che la mia promessa sarà nulla, perché so che tu vincerai quella sfida, ne sono più che convinto.” Le aveva posato entrambe le mani sulle spalle, ora erano uno di fronte all’altro, si guardavano negli occhi, cercando di capire quanto più potevano l’uno dell’altra.
“Non sei obbligato a farlo.” chiarì lei, non del tutto convinta.
“Lo so! Lo faccio perché…” iniziò lui interrompendosi.
“Dimmi perché lo fai??” chiese Anemoee incuriosita.
“Lo faccio per te!” disse con semplicità lui e a quel punto Anemoee non seppe più che ribattere e rimase in silenzio, tanto che fu Faramir ad interromperlo di nuovo.
“Forse è meglio andare, Aragorn ci starà aspettando!” Anemoee approfittò di quelle parole per allontanarsi da lui, quell’uomo stava avendo uno strano effetto su di lei, un effetto che ad Anemoee non piaceva affatto.
“Sì è meglio andare!” si affrettò ad uscire dalle stalle, seguita da Faramir che si sentiva anche lui molto strano, come quando a Gran Burrone quasi inconsciamente le aveva fatto quella lieve carezza sulla guancia e come allora un senso di colpa lo attanagliò, non poteva veramente pensare ad un'altra donna che non fosse Éowyn e poi Anemoee non era una donna come tutte le altre, ma forse era proprio quello che lo attirava come una falena la luce?? E probabilmente correva lo stesso rischio di bruciarsi.

2 commenti:

Sean MacMalcom ha detto...

That's Amore! :D

Anonimo ha detto...

ma che carini! xD