giovedì 8 maggio 2008

26 - Condivisione di una gioia.

Anemoee aveva indubbiamente perso le staffe, non le capitava spesso, ma quando succedeva non riusciva proprio a trattenersi e tutto quello che le passava per la testa veniva poi fuori dalle sue labbra!!
"Lei ha allevato una bambina che non era sua, solo per fare un piacere a te!!" disse ancora Anemoee, ma questa volta senza gridare, la voce dura e affilata come la sua lama che quell'Elfo le aveva donato.
Aragorn, per nulla sorpreso del fatto che lei fosse poco lontano ad ascoltare, se ne rimase in disparte, per vedere come avrebbe reagito l'impassibile Elrond.
"Anear... morta??" chiese, più sconvolto di quanto Aragorn avesse mai pensato, potesse accadere.
"SI'! E la colpa è tua!! E del suo... amore per te!!" la parola amore era uscita dalla bocca della donna, quasi come un'imprecazione, la rabbia era trasparente nelle parole di Anemoee, ma c'era anche dolore, che fino a quel momento era rimasto chiuso dentro il guscio duro che la donna si era creata crescendo, Aragorn intuendo il dolore di entrambi, decise di intervenire a calmare soprattutto Anemoee, la raggiunse da dietro e l'abbraccio.
"Calmati." Le disse piano; "Sorellina..." La sentì tremare, ma non emise più alcun suono, anche se intuiva che le lacrime stessero solcando il suo bel viso; quello che aveva colpito maggiormente Aragorn, della sfuriata di Anemoee era il fatto che fosse adirata, non perché Elrond l'aveva divisa dalla sua vera famiglia, una famiglia reale, che ora era al suo posto sul trono di Gondor, ma per il fatto che avesse sfruttato i sentimenti di sua madre, per realizzare i suoi piani.
Ciò, non faceva che aumentare la stima, già era grande, che aveva per lei, quella donna era veramente un tipo in gamba, dal cuore nobile e coraggioso, era felice di poter dire che fosse sua sorella, era felice di averla ritrovata.
Sciolse l'abbraccio e la prese per mano.
"Vieni, andiamo a trovare nostra madre." Si allontanarono da Elrond, lasciandolo solo, con i proprio pensieri, in cui comunque si era già chiuso, Aragorn la portò attraverso alcuni sentieri in una piccola radura all'ombra di immensi e secolari alberi, di fronte a loro, una statua di una donna.
"Questa, Anemoee figlia di Arathorn, è nostra madre. Mi addolora che tu non la possa conoscere, ma purtroppo a smesso di vivere una decina di anni fa."
Anemoee rimase in silenzio, per parecchi minuti, l'animo sconvolto da una miriade di sentimenti che non riusciva a mettere in ordine, non vi era abituata, lei riusciva sempre a tenere sotto controllo le emozioni, ma non oggi, non in quel momento.
"Nostra madre??" disse guardando il fratello con occhi ancora lucidi.
"Sì, nostra madre!" disse lui poggiando una mano sulla sua spalla.
Si guardarono a lungo, cercando di scoprire cosa albergasse in quel momento nel cuore dell'altro, di sapere cosa provasse l'altro sapendo che i sospetti che avevano avuto fino ad allora erano reali, loro erano fratelli gemelli separati quando erano molto piccoli.
Alle fine Anemoee si lasciò cadere in ginocchio davanti a lui.
"Mio Signore, questo non cambia nulla, vi ho donato la mia vita, voi siete il mio Re, niente potrà cambiare questa cosa, rinnovo ancora una volta il mio giuramento di fedeltà!" La testa china, quasi in una supplica.
Aragorn le si inginocchiò di fronte.
"Anemoee, tu sei mia sorella e questo cambia molte cose accetto ancora una volta il tuo giuramento di fedeltà, ma tu non sei sola una guerriera di Gondor ora, ma sei la principessa del regno." Anemoee alzò lo sguardo su di lui, anche Aragorn aveva gli occhi lucidi. "Ho una sorella! una sorella... " di slanciò la abbraccio nuovamente, "Non hai idea di quanto questo mi renda felice!!"
Anemoee che aveva risposto all'abbraccio prima con titubanza, poi con trasporto, si scostò un poco da lui.
"No, Mio Signore. In effetti non capisco perché la cosa vi renda così felice. " disse quasi timidamente; "Per me è diverso, ho trovato la mia vera identità, so chi sono veramente ora e avere un uomo come voi come fratello è eccezionale, ma voi avete tutto, cosa vi cambia una sorella??"
"Prima di tutto sorellina, basta con questo Mio Signore, Mio Sire. Aragorn o Granpasso o tutti i nomi che ho vanno bene, ma basta con questa deferenza, sei mia sorella e amica se posso dirlo, quindi trattatami come fanno loro. Sono felice, Anemoee perché ho imparato a conoscerti e a stimarti prima ancora di immaginare quello che tu fossi e sapere che in te scorre il mio stesso sangue non può che rendermi felice e tranquillo. Ma ora andiamo, dobbiamo dare la bella notizia agli altri, almeno ciò solleverà un po' gli animi dagli oscuri pensieri che ci affliggono nuovamente." Si alzò portando con se Anemoee.
"Io... non so. Forse sarebbe meglio che loro... che nessuno sapesse..."
"Anemoee, so che la cosa ti spaventa un po', come spaventava me a suo tempo."
"Voi... tu spaventato?? Non lo credo possibile!"
"Eppure era così, mi stavo caricando le spalle di grosse responsabilità e non avevo idea se fossi stato in grado di sopportale; ero spaventato, ma loro mi hanno aiutato molto, è giusto che essi sappiano, come è giusto che lo sappiano tutti non appena arriveremo a Gondor, ma non ti preoccupare, andrà tutto bene, ora che siamo nuovamente insieme." Disse, pienamente convinto di ciò che affermava.
Anemoee rimase in silenzio, gli occhi ormai asciutti, lentamente la sua espressione tornò quella di sempre, fiera e battagliera, le emozioni che aveva lasciato trapelare, tornarono ad essere nascoste, un lieve sorriso le apparve sulle labbra.
"Come già ho detto la mia vita è tua... ti seguirò ovunque mi condurrai!"
Aragorn annuì rispondendo al suo sorriso, prima di allontanarsi salutarono la tomba della madre, poi tornarono dal resto del gruppo, Faramir, Éomer, Gimli e Legolas li guardarono con curiosità vedendoli tornare insieme, avevano lasciato Aragorn solo con Elrond, ora tornava con Anemoee ed entrambi, nonostante cercassero di mascherarlo, portavano sul volto i segni di forti emozioni, che non potevano sfuggire a degli attenti osservatori come erano i loro compagni di viaggio.
Aragorn si fermò al centro e posando una mano sulla spalla di Anemoee iniziò a parlare, mentre Anemoee sosteneva fieramente lo sguardo di ognuno di loro.
"Per stanotte resteremo qui, perché Elrond farà alcune ricerche su questo Embaras, ma questa visita è stata più fruttuosa di quanto potessi immaginare. Il destino ancora una volta si è divertito con me, mettendo sulla mia strada questa donna, ma lei non è solo un amazzone e Guerriera di Gondor, ora tutti i nostri dubbi sono stati chiariti, posso presentarvi con sicurezza Anemoee figlia di Arathorn, principessa di Gondor, mia sorella gemella.”
Tutti rimasero in silenzio a guardare i due, come se faticassero a comprendere ciò che gli era appena stato detto o come se la cosa non suonasse poi tanto sorprendente alle loro orecchie.
Aragorn e Anemoee si scambiarono uno sguardo incerto.
"Avete capito cosa vi ho detto??" chiese nuovamente Aragorn quasi deluso dalla mancanza di reazione degli altri.
"Abbiamo capito, è solo che..." il primo a parlare fu Legolas.
"Immagino che quello che voglia dire Legolas è che già facevamo fatica a stare dietro a te, ora che c'è anche lei da controllare ed è pure tua gemella, dovremo farci in quattro!!" continuò Gimli, sicuro di interpretare il pensiero del suo amico Elfo.
"Starmi dietro??" domandò Aragorn.
“Anch’io da controllare??” fece Anemoee insieme a lui.
“Mi sembra ovvio noi tre,” continuò Faramir, confermando che anche lui era concorde con Legolas e Gimli, “Ci siamo presi l’impegno di controllare e proteggere Aragorn ovunque andasse. Ora ci toccherà fare lo stesso con te!!” disse mentre un sorriso faceva capolino sulle sue labbra.
“Cosa sono?? Le tue Balie??” chiese Anemoee al fratello, che allargò le braccia con fare sconsolato!!
“Ho l’impressione che si siano arrogati questo ruolo e non mi hanno dato nemmeno la soddisfazione di rimanere un po’ sorpresi quando ho detto loro che tu eri mia sorella!!”
"Aragorn, ho passato parecchi giorni a stretto contatto con te e lei," disse Faramir; " e onestamente, ho avuto qualche sospetto abbastanza presto, nonostante abbiate caratteristiche fisiche diverse, in realtà vi assomigliate molto. Gli sguardi, anche se uno è nero e l'altro grigio, hanno la stessa forza, lo stesso impeto, la stessa fierezza. E sapevo che lei nascondeva qualcosa. "
"Faramir ci stava appunto mettendo a parte dei suoi dubbi, quindi eravamo preparati alla tua rivelazione." Concluse con un sorriso Gimli. "Sarà un piacere sorvegliare una bella fanciulla, una volta tanto!! Anche se ho l'impressione che ciò ci creerà non pochi grattacapi!!"
Scoppiarono tutti a ridere, tranne Éomer che aveva ascoltato tutto in silenzio.
"Io ho perso da poco una sorella, tu ne hai trovata una." disse infine il Re di Rohan e tutti tornarono seri, "Non ho modo di farti capire, quanto sia felice per te, Aragorn, se non forse quello di chiedere ad Anemoee, visto che considero ormai tu come un fratello, se lei vuole farmi la cortesia di considerarmi pari ad un fratello a sua volta."
Anemoee guardò un attimo quell'uomo, che le era sembrato duro come la roccia, si sentiva incredibilmente onorata di quella richiesta.
"Io... mi sento... ecco ho come l'impressione che voi tutti, mi abbiate decisamente sopravalutato, non credo di meritare tutti questi onori, sono una semplice guerriera, ma Sire Éomer, ciò che mi chiedete non può che farmi un immenso onore, sarei più che felice di potervi chiamare fratello." Abbassò lievemente la testa, si sentiva in uno stato che non aveva mai provato prima d'ora, era quasi imbarazzo, per la stima che quegli uomini le avevano concesso conoscendola solo da pochi giorni.
Éomer le si avvicinò, le prese fra le mani il volto, glielo alzò e la baciò delicatamente sulla fronte.
"Mi ricordi molto mia sorella, o quello che ella avrebbe voluto essere, ma che non le è stato concesso di essere e a volte non posso non pensare di essere stato in qualche modo responsabile della sua morte." Si volse verso Faramir, "Però, tutti mi sono testimoni non ritengo assolutamente te responsabile, Faramir amico mio!"
"Eppure se fossi stato più vicino a lei, ma niente mi ha portato a presumere che lei potesse arrivare a fare un atto così assurdo!" disse mestamente Faramir.
Anemoee iniziò a capire cosa si pensasse fosse successo a Dama Éowyn.
"Signori state forse dicendo che ella si è suicidata?" chiese alla fine, quasi incredula.
Nessuno rispose per un attimo, ma Anemoee guardò insistentemente Faramir, fino a quando lui non rispose.
"Éowyn è caduta dalla torre ed era sola." rispose semplicemente l'uomo.
Anemoee scosse la testa.
"Non conoscevo Dama Éowyn, ma da quel che mi ha raccontato Beregond, era una donna coraggiosa, mi ha parlato di ciò che fece contro il Signore dei Nazgùl e voi pensate che una donna del genere si sia suicidata!! Ebbene trovo che facciate un grave torto alla sua memoria!" la voce della donna era diventata dura. "Il suicidio è la soluzione dei vigliacchi e non credo che ella fosse tale!"
"Eppure era sola nella torre!" gridò Faramir, "Non parlare di cose o persone che non conosci!!"
"Il fatto che nessuno abbia visto qualcuno non significa che non ci fosse!!" ribatté decisa di fronte alla rabbia dell'uomo. "Ci sono molto modi per non farsi vedere, io stessa ne conosco parecchi e mi è stato inculcato fin da piccola, che i nemici più spietati la prima cosa che fanno è colpire chi sta al vertice dell'avversario, ma non essi stessi quanto le persone a cui sono più attaccati!! Voi vi state preparando ad una guerra ora, ma può essere che i vostri nemici lo abbiano fatto già da molto tempo!"
Rimasero tutti in silenzio per molto tempo a riflettere su ciò che Anemoee aveva detto.
"Se mi permettete Mio Signore," continuò Anemoee, con più dolcezza nella voce questa volta, " Quando torneremo a Gondor, indagherò su quanto avvenuto su quella torre!"
"E' passato più di un anno..."
"Abbiate fiducia in me, c'è qualcosa che posso fare se è come penso io!"
"Va bene, " Concesse alla fine Faramir, " ma smettila di chiamarmi così, quando sono io a doverti più rispetto. Mia Signora!!"
"Per carità!!! Non chiamatemi così, nessuno, Anemoee è più che sufficiente" disse lanciando poi un'occhiata agli uomini della scorta, seduti poco lontanto e che ovviamente avevano sentito tutto, "Lo stesso vale per voi, io prima di tutto sono una Guerriera di Gondor."
"Allora, direi che è ora di andare a mangiare qualcosa," intervenne Aragorn, chiedendosi cosa potesse fare Anemoee per capire cosa fosse successo ad Éowyn, "Credo che Elrond ci abbia fatto preparare la cena, non sarà un banchetto, ma sarà meglio di quello che abbiamo mangiato fino ad ora e domattina non appena avremo parlato con lui, ripartiremo in tutta fretta, voglio rientrare il prima possibile!" Ciò che aveva detto Anemoee, lo aveva preoccupato non poco, era convinto che Arwen fosse al sicuro a Minas Tirish, ma era meglio non rischiare.

3 commenti:

Sean MacMalcom ha detto...

Lol! :D

Grandiosa la battuta di Legolas e Gimli!!! :D

Anonimo ha detto...

:lol: Povero Ragorn, le tre balie gli han rovinato la sorpresa XD


Inquietante però l'ipotesi di Anemoee riguardo al suicidio... chissà che trucco tirerà fuori per scoprire qualcosa!

Anemoee ha detto...

Tirerà fuori Grissom dalla bisaccia da sella!!! ^______________^
Questo si sarebbe un colpo di scena!!^___________-