martedì 6 maggio 2008

24 - Un triste addio.

Lasciarono il corpo del Goblin dove stava, avevano un compito ingrato e più importante che li attendeva, i corpi degli abitanti del piccolo villaggio distrutto dovevano essere seppelliti, si misero al lavoro tutti insieme, nessuno escluso, davanti alla morte di tanti innocenti erano tutti uguali, Re o soldati, la rabbia e il dolore li accomunava tutti.
Impiegarono molto tempo a finire il lavoro, seppellirono i morti in una fossa comune, non conoscendo le famiglie, così sarebbero stati vicini bruciarono le carcasse degli animali, quando il lavoro fu finto del villaggio ormai non rimaneva che un cumulo di macerie fumanti, sudore e lacrime si mescolavano sui volti dei presenti, mentre una voce limpida e forte si levava sopra ogni cosa, Anemoee, cantava il Canto di Addio delle Amazzoni, una nenia dolce e triste, di cui nessuno comprese le parole, perché cantante nella lingua che aveva usato per tanti anni, ma il senso era chiaro a tutti, si dava l'addio a persone che non erano più in vita.
Nella lingua corrente recitava più o meno così:

La notte è nera
fredda l'ora

la morte severa
attende nell'ombra.

Non risparmia nessuno
siamo tutti uguali
non ne salta mai uno
non conosce rivali.

La guerriera feroce
la madre amorevole
la bambina veloce
la donna ingannevole.

Non risparmia nessuno
siamo tutti uguali
non ne salta mai uno
non conosce rivali.

Eppur noi viviamo
sapendo questo
e ancora speriamo
di non dover andar via presto.

La vita è bella
merita di essere vissuta
seguendo la propria stella
ovunque essa ti conduca.

A combatter battaglie
a allevar bambine
a lavar stoviglie
o a servir regine.

Ma ora andate quiete
voi che più non siete
trovate nuove mete
dove orrori non più vedrete.

Sarete al sicuro
insieme a molte altre
lontane dall'oscuro
vicino a noialtre.

Sempre nei nostri pensieri
sempre nei nostri cuori
troverete il posto che ieri
era destinato ai nostri amori.




Quando anche l'ultimo fuoco si spense, la notte era ormai calata da tempo, era tutti stanchi e provati, ma per loro la giornata non era ancora finita.
"Andiamo via da qui, ci accamperemo più avanti!" disse Éomer, così rimontarono tutti a cavallo, e ripresero la loro marcia in direzione di Gran Burrone, proseguirono per un bel tratto di strada, nessuno parlava, ognuno era chiuso con i propri pensieri, trovato finalmente un buon punto si fermarono quando ormai albeggiava.
"Riposeremo qualche ora, poi ripartiremo al più presto, prima non avevamo fretta di giungere a Gran Burrone, ora le cose sono cambiate drasticamente! Dobbiamo arrivare presto e ripartire il più velocemente possibile, non voglio lasciare Gondor senza Re e Sovrintendente più del tempo necessario!" Aragorn guardò Éomer, sapendo bene che anche lui sarebbe stato d'accordo.
"Se vuoi rientrare subito, di darò alcuni uomini di scorta!" aggiunse rivolto al Re di Rohan.
"No proseguirò con voi, voglio vedere anch'io Elrond, ma meglio fare il più presto possibile!" rispose Éomer.
"Ora dobbiamo riposare almeno qualche ora, ma poi andremo il più veloce che ci sarà possibile." decise Aragorn.
"Faccio io il primo turno di guardia!" si offrì Anemoee; "Tanto non riuscirei a dormire!" aggiunse subito, infatti era sicura che non avrebbe chiuso occhio, quindi tanto valeva approfittarne e far riposare gli altri.
"Va bene, ma se ti senti stanca sveglia qualcuno!" disse Faramir; Anemoee annuì, gli altri si stesero, per riposare.
Anemoee scelse il posto dove fermarsi e poi una volta seduta intonò un nuovo canto, Il Canto Risanatore; sapeva che questo canto aveva la capacità di rasserenare gli animi di chi lo ascoltava, e sapeva che la sua voce riusciva a dargli una intonazione talmente dolce e carezzevole, che anche la persona più agitata riusciva a trovare la calma e la quiete necessaria per riposare al meglio; era una canzone che le aveva insegnato Anurame, la sua Regina, una canzone che veniva tramandata di generazione in generazione, dalla Regina al Comandante della Casa di Anur, perché si sapeva che dopo una battaglia, anche l'animo più duro e valoroso ha bisogno di essere lenito.
Quando la canzone terminò, fece il giro dei suoi compagni di viaggio, vide che tutti dormivano tranquilli, Anemoee soddisfatta tornò al suo posto di guardia, guardò il sole sorgere, su quello strano paese, che iniziava ad apprezzare ed amara, soprattutto grazie alla gente che lo popolava.
Li lasciò dormire per quattro ore, poi iniziò a svegliarli, incominciando da Aragorn.
"Mio Signore è ora di riprendere il cammino."
"Anemoee. Non credevo che sarei riuscito a riposare." disse sorpreso, guardando l'Amazzone che era china al suo fianco, che gli sorrise.
"E' una canzone che mi ha insegnato la mia... quella che era la mia Regina. Distende gli animi!" rispose lei, capendo al muta domanda nello sguardo di Aragorn.
"Sì, me ne sono accorto. Sei piena di sorprese ragazza!" le disse Aragorn, appoggiandole una mano su di una spalla; "E soprattutto sai quando tirarle fuori!!"
Anemoee sorrise nuovamente e poi si allontanò per svegliare gli altri, in poco tempo, furono pronti a ripartire, tutti sembravano più riposati e rilassati, rispetto alla sera prima, tutti tranne Anemoee che iniziava a risentire della mancanza di sonno, ma sapeva che non sarebbe stato un grave problema, perché lo risolveva semplicemente dormendo in sella, una cosa che aveva già fatto tante volte.

2 commenti:

Anemoee ha detto...

La canzone... è stata una ispirazione mattiniera, scritta su due piedi, così di getto. In LOTR ci sono tante canzoni, la mia certo non vuole far concorrenza a quelle, ma mi sembrava carino almeno provare a metterne una!!

Sean MacMalcom ha detto...

Molto bella la canzone!!! Complimentoni!!!