giovedì 1 maggio 2008

19 - Una cena regale.

La ragazza l’accompagnò nel salone, dove gli Uomini stavano attendendo, sia Aragorn che Faramir erano abbigliati come il loro rango raccomandava, erano eleganti e regali, come due Uomini di grande nobiltà, vi erano altri uomini anche loro molto eleganti ma nessuno poteva egualiare i due Sire di Gondor, eccetto forse uno, Anemoee infatti individuò subito quello che doveva essere Re Éomer, un uomo alto, con una lunga chioma bionda che non appena la vide le venne incontro.
“Bene, la nostra Amazzone è arrivata!! Anemoee giusto?” chiese Re Éomer, sorridendo cordialmente alla donna, cercando di mascherare la sorpresa per l'abbigliamento di lei.
La donna si avvicinò, posò a terra un ginocchio potrà il pugno chiuso al cuore, chinando la testa sul petto, in segno di rispetto.
“Sì, Mio Signore!” disse Anemoee.
“Alzati, ti prego, la persona che ha salvato la vita ad Aragorn, è la benvenuta in questa casa, e verrà trattata con tutti gli onori!” dichiarò Éomer prendendola per le spalle per farla rialzare.
“Ho fatto solo il mio dovere, Mio Signore” Lanciò una rapida occhiata ai due Uomini a cui doveva obbedienza, che la guardavano dall’altra parte della stanza, Aragorn le sorrideva, mentre Faramir la guardava con un sopracciglio alzato, chiedendosi dove fossero finiti le vesti che le aveva mandato e come facesse a stare lì mezza nuda con il freddo che faceva.
“Si buscherà di nuovo un malanno!” borbottò Faramir.
“Immagino, che se succederà, rimarrà comunque soddisfatta, della faccia che hai fatto quando è entrata!” gli rispose Aragorn dando un colpetto sulla spalla dell’amico; “Non sarà così facile piegarla, ma vieni andiamo a sentire che dice a Éomer, non vorrei che parlasse di come si è coperta la prima volta!”
“Non lo farebbe mai!!” disse Faramir girandosi verso il suo Re.
“Ne sei così sicuro?? Tu la stai provocando parecchio!” disse lui posandogli nuovamente la mano sulla spalla.
Quando si avvicinarono si resero conto che Anemoee ed Éomer, stavano parlando di cavalli.
Aragorn mi ha parlato del tuo Tenebra Oscura domani mi piacerebbe vederlo.” stava dicendo Éomer.
“Certo Sire, ma ho sentito dire che voi siete anche chiamati i Signore dei Cavalli è vero?” chiese l'Amazzone, incuriosita da quell'Uomo, indubbiamente un grande guerriero, ma così amante dei cavalli.
“Sì, li alleviamo, li addestriamo e li amiamo! I nostri cavalli sono i migliori della Terra di Mezzo!” il Re di Rohan era sempre molto disponibile nel parlare dei loro cavalli.
“Mi piacerebbe davvero che vedeste Tenebra, sapete ne sono venuta in possesso in modo un po’ bizzarro, il mare lo ha portato a me sette anni fa, era poco più di un puledro, quando lo vidi uscire dalle acque, più morto che vivo, ma nonostante ciò cercò di mordermi e calciarmi, quando mi avvicinai inutile dire che me ne innamorai subito.”
Aragorn e Faramir, rimasero quasi sorpresi nel sentirla parlare così tanto.
“Vieni ora andiamo a tavola, mangiando si parla meglio!” Éomer le porse il braccio, Anemoee si trovò un attimo a disagio, non sapeva cosa volesse da lei il Re di Rohan, non conosceva l’etichetta nei palazzi degli Uomini, alzò gli occhi in cerca di aiuto e vide Aragorn, che stava mimando l’atto di posare una mano sul braccio teso di Faramir, così fu tratta d’impaccio, fece ciò che le avevano suggerito, si girò verso i due uomini che l’avevano aiutata e concesse loro uno dei suoi rari sorrisi, poi voltò loro la schiena mentre Éomer la condusse al tavolo, nel farlo Anemoee girò le spalle ad Aragorn e Faramir che intanto si erano avviati anche loro verso il tavolo.
“Meglio tenerla d’occhio, prima che combini qualche guaio!” Ma Faramir si rese improvvisamente conto di stare parlando da solo, Aragorn infatti si era bloccato qualche passo più indietro e stava fissando la schiena di Anemoee, dove, lo notò anche Faramir per la prima volta, spiccava un disegno nero tra le scapole, sembrava una testa di felino con dei ghirigori, un tatuaggio, infatti quando l'aveva vista la prima volta di spalle, la lunga treccia nera le copriva quella parte in mezzo alle scapole.
Certo da loro non erano molto frequenti, ma non era il primo che vedeva, e sapeva che in altri popoli erano molto più diffusi, si stupì dunque della reazione sorpresa di Aragorn.
Aragorn?? Che c’è?” gli chiese allora, vedendo che rimaneva silenzioso.
“Cosa?? Niente, scusami andiamo!” Oramai il dubbio che lo aveva assalito quando aveva osservato la spada di Anemoee, era stato sciolto per lui, quello che Anemoee aveva tra le scapole era lo stesso disegno che lui aveva nello stesso punto, il Segno di Isildur, così lo chiamavano, i pochi che ne conoscevano l’esistenza, era un disegno che veniva tatuato nei discendenti diretti di Isildur, fu proprio egli stesso a iniziare la tradizione, prevedendo un periodo difficile per la sua stirpe, nonostante la vittoria su Sauron, in questo modo la sua discendenza sarebbe stata riconosciuta, anche se da pochi ma importanti personaggi.
Ed ora lui si trovava di fronte a quel segno, di fronte ad una donna che lo portava, avrebbe indagato a fondo, ora era felice di averla presa con sé.
La cena si svolse con tranquillità e nessuno parlò dei dubbi dei tre Sire, perché si voleva che fosse una serata rilassata e pacifica, dove tre amici si erano ritrovati, anche se Re Éomer si concentrò sull’unica ospite femminile, incuriosito dalla sua storia e parlarono molto soprattutto di cavalli, Faramir rimase silenzio ascoltando quello che i due si dicevano, ogni tanto scoccava qualche occhiata ad Aragorn che sembrava perso nei suoi pensieri anche se ogni tanto lo sorprese a fissare Anemoee, come se la studiasse.
La cena finì, tutti sembrava allegri, forse grazie anche alla birra che era stata servita in abbondanza e al cibo gustoso, si alzarono tutti da tavola, pronti ad andare a riposare, Anemoee ringraziò per l’ennesima volta Re Éomer per averla ospitata alla sua tavola, poi si rivolse al suo Re.
“Sire Aragorn, se non avete nulla in contrario mi ritirerei per riposare qualche ora.”chiese Anemoee.
“Vai pure, riposa, domani sarà una lunga giornata.” concesse Aragorn.
“Grazie Mio Signore.” Chinò la testa in segno di rispetto, lo stesso fece con Faramir, poi si ricordò della roba rimasta nella sua stanza. “Sire Faramir, sono rimaste alcune mie cose nella vostra stanza, gradirei passare a raccoglierle prima di coricarmi.”
“Certo, ti accompagno.” Così si allontanarono verso le stanze al piano superiore, camminarono per un po’ in silenzio, ma fu lui il primo a parlare.
“Hai impressionato Re Éomer con tutte le tue chiacchiere.” Il tono era tranquillo, ma ad Anemoee apparve tanto come un accusa.
“Non era mia intenzione, Mio Signore, ho solo risposto alle sue domande.” rispose Anemoee un po' sulla difensiva.
“Perché non hai messo le vesti che ti ho mandato?” cambiò argomento Faramir.
“Perché sono vesti da donna!”
“Ma tu sei una donna!”
“No, Mio Sire, ne abbiamo già parlato, io sono un Amazzone, o un guerriero di Gondor se preferisce ora, nient’altro! Non avendo a mia disposizione panni puliti che indicassero il mio stato attuale ho preferito usare quelli vecchi, che sono stati puliti adeguatamente!”
Arrivarono alla stanza, Anemoee raccolse velocemente le sue cose, tra cui le sue armi che aveva lasciato nella stanza, per la prima volta Faramir vide l’albero bianco di Gondor sull’elsa della spada nera, non disse nulla ma ne rimase sorpreso, anche perché aveva visto Aragorn esaminarla.
Anemoee lasciò i vestiti che aveva preso a Faramir.
“Vi lascio gli abiti che vi ho rubato, Sire, sono sicura che domani riuscirò ad averne altri, Re Éomer mi ha assicurato che ne troverà o ne farà fare per me.” disse la donna dirigendosi alla porta.
“Puoi tenerli, per stanotte almeno, fa ancora freddo anche se siamo al chiuso, non so proprio come hai fatto a cena, così mezza nuda!”
“Per fortuna Re Éomer mi ha fatto sedere vicino al fuoco!” rispose lei sorridendo!
“Dove dormirai stanotte?” domando allora Faramir.
“Insieme a Beregond e gli altri, se li trovo…”
“Posso cederti la camera, ce ne sono molte altre.”
“No! Non è il caso, sono pari rango degli altri soldati il mio posto è con loro, non desidero trattamenti diversi, già la cena di questa sera è fin troppo, ma almeno avrò anch’io qualche storia da raccontare!!” Si mise la camicia sul suo corpetto e il mantello, in effetti stava rabbrividendo dal freddo.
“Storie??” Faramir era incuriosito dalla sua ultima affermazione.
“Sì! Beregond ne sa molte! Soprattutto sulla guerra all’Oscuro!” lei era pronta ad andarsene, non voleva disturbare oltre Sire Faramir. “Mio Signore, se non avete bisogno di altro io andrei.”
“Certo, buonanotte Anemoee.”
“Buonanotte Sire Faramir.” Si inchinò e usci dalla stanza, lasciando Faramir intento a chiedersi se mai avrebbe capito quella donna!n No Amazzone… no, no… quella era una donna, per quanto lei lo negasse, una donna molto particolare, ma pur sempre una donna e che donna, non aveva certo la bellezza delicata e quasi eterea di Éowyn eppure era molto diversa eppur sia molto bella.
Il viso di Faramir si rabbuiò quando si rese conto del paragone che aveva appena fatto.
Anemoee nel frattempo era tornata in strada dove si aggirò per qualche tempo in cerca degli altri soldati, ma non vi era più nessuno, a parte le sentinelle sui torrioni, si recò quindi alla stalla, dove fu accolta dal saluto di Tenebra, non appena vi mise piede dentro, arrivata al suo box lo aprì e vi entrò, la paglia era fresca e pulita, si stese in un angolino, si coprì bene col mantello, e si addormentò all’istante.

5 commenti:

Sean MacMalcom ha detto...

Una serie di dialoghi leggeri ma ben orchestrati che si leggono con estremo piacere! :D
Complimentoni!!

Domanda da ignorante (ho visto solo i film io): la questione del tatuaggio è una tua idea o deriva da Tolkien?

Anonimo ha detto...

Anemoee ha conquistato anche Eomer! E' pronta per fare la principessa, via ;)

Anemoee ha detto...

L'idea del tatuaggio è mia. ^__^

Anemoee ha detto...

L'idea del tatuaggio è mia. ^__^

Anonimo ha detto...

:o :o :o

Sean, hai visto solo il film???

Niente Signori degli anelli? Hobbit? Silmarillon?


:o :o :o :o