mercoledì 4 giugno 2008

42 - La Casa di Guarigione,

Anemoee ascoltò quelle acclamazioni con il cuore in gola, non poteva credere che tutto quello fosse per lei. Si strinse ad Aragorn per non cadere, le forti emozioni, la stanchezza gli strascichi del veleno le stavano nuovamente piombando addosso, se fosse stata sola sarebbe crollata a terra.
"Sarebbe consigliata una ritirata strategica." disse piano al fratello, non si era accorta che aveva anche
Faramir al suo fianco, che le cinse la vita con un braccio per aiutarla a stare in piedi.
"Ti porto nelle Case di Guarigione." Faramir guardò Aragorn come a chiedergli il permesso, egli annuì.
"Andiamo, meglio curarle subito quelle ferite!" Disse mentre Faramir e Anemoee si avviarono tra la folla che si fendette in due per lasciarli passare e facendo ciò chiamavano a gran voce il nome della loro principessa.
Aragorn si mosse per seguirli ma un lieve tocco sulla spalla lo fece fermare, era sua moglie Arwen.
"Lasciali andare avanti soli... " gli mormoro lei, facendosi comunque sentire.
"Ma Anemoee ha bisogno..." le rispose Aragorn.
"Sì, ha bisogno del tuo aiuto, ma lasciali soli cinque minuti, mentre tu vai a prendere ciò che ti serve per curarla, ricorda non solo le ferite visibili, ma anche del veleno..." Arwen sorrise dolcemente al marito.
"Certo hai ragione, mia amata," disse Aragorn sfiorando la sua guancia serafica, con un lieve bacio, "Grazie, se non ci fossi tu sarei perduto!"
"Non riusciresti a perderti nemmeno se lo volessi,Dùnedain!" replicò lei allontanandosi.
Intanto il percorso verso le Case di Guarigione procedeva lentamente, perchè nonostante Faramir fremesse dalla fretta, tanto che l'avrebbe presa in braccio e portata così più velocemente, sapeva che Anemoee non lo avrebbe apprezzato.
"Sei stato bravo..." bisbigliò Anemoee mentre cercava di concentrarsi per riuscire a mettere un piedi davanti all'altro senza piombare a terra come un sacco di patate, certo che se non ci fosse stato Faramir a sorreggerla poco sarebbe contato il suo concentrarsi.
"Bravo?? a fare cosa?" domandò lui stupito.
"A tenere Tenebra, o meglio a non essere stato tentato di lasciarlo!" gli spiegò Anemoee
Faramir sorrise mentre le rispondeva.
"Tentato lo sono stato eccome, ma mi sono trattenuto contando sul fatto che tu ce l'avresti fatta da sola e probabilmente sul fatto che non mi avresti più parlato se lo avessi fatto!"
"Uhm... e la cosa ti interessa molto?" chiese pianissimo, poi quasi imbarazzata per la sua curiosità, cambiò discorso. "A proposito dov’è?"
Faramir rimase un secondo in silenzio, non perchè non sapesse di chi stesse parlando la donna, ma per la prima domanda che le aveva fatto, effettivamente, gli interessava moltissimo che lei gli parlasse!!
"Moltissimo e con Legolas."
"Ah bene..." poi rimase ella in silenzio aveva ottenuto le risposte che voleva, ma ora non si sentiva in grado di affrontarle.
Arrivarono finalmente alle porte della Casa di Guarigione, proprio quando le forze residue l'abbandonarono del tutto, svenne definitivamente e venne affidata alle cure delle donne che vi prestavano servizio, mentre Faramir si fermava sulla porta, non era più riuscito a varcare quella porta da quando Éowyn era morta, anche ora, nonostante fosse molto in pena per Anemoee, sembrava che una forza sovrumana gli impedisse di entrare, si sedette sulla soglia, sconsolato in attesa di notizie.
Pochi minuti dopo che si fu seduto arrivò Aragorn, che lo guardò sorpreso, ma gli sovvenne immediatamente il perchè egli fosse lì fuori e non dentro: in quei luoghi quattro anni prima era nato un amore, un amore finito tragicamente e quella fine faceva ancora soffrire Faramir.
Gli posò una mano sulla spalla e poi entrò.
Trovò la sorella già nelle sapienti mani delle guaritrici, che le stavano pulendo le ferite riportate, nessuna delle quali era realmente grave, ma la giovane giaceva inerte, priva di conoscenza.
"Qualcosa agisce in profondità!" disse la più anziana al suo signore dopo averlo salutato con un lieve inchino.
"Sì, veleno, ma so come curarlo, e questa donna è tanto forte di spirito quanto me, non avrà problemi, ma raccomando le cure più attente, lei è.."
"S
ì, Mio Signore so bene chi è Vostra sorella... " sorrise lieta, "Che bella sorpresa, una principessa per Gondor!"
"Vero e che principessa, una principessa guerriera!" aggiunse Aragorn con orgoglio, ma il pensiero della grande forza di Anemoee le fece venire in mente un altro problema, si rivolse ad una delle ragazze, apprendiste e le chiese di andare a chiamare il Custode delle Case, dopo pochi minuti elle torno con un uomo, con qualche anno sulle spalle.
“Affido a te, Custode il compito di trattenere Anemoee qui per almeno sette giorni, ella si riprenderà in fretta e vorrà lasciare questo posto di pace prima del tempo, tu hai il compito di impedirglielo!”
“Sì Mio Signore, farò il possibile…”
“Ti avverto subito che non sarà facile!”
Aragorn fece scaldare dell’acqua, mentre le venivano curate le ferite visibili sul corpo, lui avrebbe pensato a quelle che stavano invadendo l’interno, prese le foglie che aveva portato con se, e che ormai venivano coltivate all’interno delle mura per le loro riscoperte proprietà, foglie di Athelas, le sfrego prima nelle mani, ed esse sprigionarono una dolce fragranza che si diffuse nell’aria, rendendo più facile respirare e risollevando il cuore del ferito, e di tutti i presenti, dopo di che le gettò nell’acqua, mise la bacinella davanti al volto di Anemoee, in modo che ne respirasse le esalazioni, poi posandole una mano sulla fronte la chiamo a sé.
Ella aprì gli occhi al secondo richiamo.
“Mio Signore mi avete chiamato?”
“Sì e tu hai risposto bene, ma ora riposa, dormi tranquilla, nella tua nuova casa, sorella!!” Anemoee annuì lentamente, mentre gli occhi le si richiudevano, però stavolta non cadde in uno stato di incoscienza, bensì in un sonno profondo e ristoratore.
Anche le ferite sulla pelle furono curate tutte, quindi ricoperta da un lenzuolo lasciata in pace a riposare.
“Sette giorni, non deve lasciare questa Casa prima di tale scadenza!!” intimò nuovamente il Re.
“Così sarà fatto Mio Signore!” rispose il Custode che ancora non si era allontanato.
Il Signore di Gondor tornò fuori dove Faramir lo attendeva impaziente.
“Sopravviverà, ma questo tu già lo sapevi!” disse guardandolo negli occhi.
“Saperlo è una parola troppo forte. Diciamo che lo intuivo e sperato con tutte le mie forze!!” rispose Faramir alzandosi da terra.
“Non è grave come sembra, ha bisogno più che altro di riposo, sette giorni ho comandato che rimanga lì dentro, a te quindi Custode degli Oggetti Contesi il compito di custodirli ancora, in particolar modo Tenebra… “
“Certo Mio Signore.” Rispose egli inchinando il capo con un lieve sorriso sulle labbra “Quel cavallo è eccezionale e strano allo stesso tempo, lo sentivo fremere durante il combattimento, ma mai una volta a tirato la corda con cui lo tenevo !”
“Un Meares dicono. Andiamo ora, Anemoee è in buone mani e noi abbiamo molte faccende da sbrigare!!” Aggiunse Aragorn.
“Sì Mio Signore, tanto qui non potrei fare altro che aspettare fuori dalla porta!”
Anemoee non lo apprezzerà temo!”
“Lo credo anch’io, ma se qualcosa deve essere tra noi, lo sarà lo stesso, nonostante questo!”
“Sì lo credo anch’io, ma solo il tempo lo dirà!” con queste parole si allontanarono lasciando l’Amazzone alle sapienti cure delle donne delle Case di Guarigione.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Per me Anemoee esce di lì prima dei sette giorni :P

Sean MacMalcom ha detto...

Degenza ospedaliera... riuscirà a resistere? Ma, soprattutto, cosa le daranno da mangiare? :)))

Anonimo ha detto...

Spero per lei roba migliore di quella ceh si riceve negli ospedali nostrani... :P